Sta facendo rumore la partecipazione di Gianluca Savoini al tavolo della delegazione governativa capitanata da Matteo Salvini che ha incontrato a Mosca questa settimana i vertici del governo russo. Si tratta della partecipazione di un privato cittadino ad un tavolo internazionale tra Ministri degli Interni ove si sono discusse anche tematiche delicate legate alla sicurezza nazionale che dovrebbero essere per forza di cose molto riservate.
Una foto twittata lunedì dal ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini mostra Gianluca Savoini, che è presidente dell’Associazione culturale lombardo-russa, seduto a un incontro tra Salvini e il suo omologo russo, Vladimir Kolokoltsev. Non è chiaro in quale ruolo Savoini abbia partecipato all’incontro.
I temi discussi a Mosca tra i funzionari italiani e russi hanno incluso la condivisione di informazioni e buone pratiche tra le agenzie di sicurezza, ha detto Salvini in una serie di tweet.
In uno dei numerosi post di Facebook pubblicati da Savoini lunedì sul viaggio di Mosca, si è vantato di essere stato nominato da un giornalista dell’agenzia di stampa russa TASS, che ha ringraziato Savoini per aver organizzato un evento separato con Salvini che si è svolto durante il viaggio.
In un altro post, Savoini ha scritto che Salvini ha anche incontrato alcuni membri del consiglio di sicurezza nazionale della Russia mentre si trovava a Mosca per parlare di sicurezza informatica. Ha detto al quotidiano italiano La Repubblica di essere stato presente anche a quell’incontro.
Nel post, Savoini è fotografato con l’ambasciatore d’Italia a Mosca.
“È stato per me un enorme piacere accompagnare il ministro Matteo Salvini nel corso della sua visita ufficiale a Mosca“, ha twittato Savoini.
Savoini asserisce che faceva parte della delegazione di Salvini come “membro dello staff del ministro“, di aver contribuito a organizzare tutti i viaggi di Salvini a Mosca e di aver partecipato a precedenti incontri con il presidente Vladimir Putin nel 2014, nonché con il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e altri alti funzionari russi.
“Non ho un ufficio al ministero, ma collaboro direttamente con Matteo Salvini sulla base delle sue richieste. Come da sempre “, ha detto.
Due portavoce del ministro degli Interni italiano hanno dichiarato al giornale BuzzFeed News che Savoini non era nella lista interna della delegazione del ministero per il viaggio di Mosca, ma che forse era un “collaboratore esterno” del ministro. Tuttavia, il giornale sostiene che il ministero non ha risposto alle ripetute domande in cui chiedevano di chiarire l’esatta relazione tra il ministro dell’Interno e Savoini, in quale veste Savoini ha partecipato alle riunioni a Mosca e se aveva la necessaria autorizzazione di sicurezza per partecipare alle discussioni che hanno avuto luogo.
Sulla pagina Facebook dell’associazione si legge in merito alla partecipazione di Savoini a Mosca “Evidentemente questi confusi cercatori di “scoop” da quattro soldi devono guadagnarsi la paga dei loro padroni globalisti e non si rendono conto che, l’incontro tra #Putin e #Trump conferma tutto ciò che noi di LombardiaRussia abbiamo sempre sostenuto: con la #Russia si dialoga e si costruiscono ponti. I nemici sono altri. Gli stessi che hanno bisogno di “utili idioti” che non si accorgono nemmeno che fin dall’inizio la nostra associazione ha accompagnato #Salvini in Russia per fare gli interessi dell’#Italia e non delle lobbies finanziarie globaliste.“
Di Gianluca Savoini ci siamo già interessati in passato in quanto presidente dell’associazione culturale Lombardia-Russia che annovera tra le sue fila anche il tatuatore moldavo Nicolai Lilin ed altri personaggi legati ad Aleksandr Dugin, vero leader del movimento rosso bruno internazionale.
Nella pagina del sito web dell’Associazione alla voce “Scopo“, si legge “Nel nostro piccolo cercheremo di far conoscere la Russia e la sua attualità per quel che sono, dando le notizie che gli altri censurano e smontando le menzogne quando sarà il caso. Per farlo ci avvarremo naturalmente anche della collaborazione di media russi di provata serietà a partire da una fonte preziosa quale “La Voce della Russia”, ora “Sputnik News“.
L’associazione Lombardia-Russia, è stata fondata nel 2014 ed ha costantemente spinto la propaganda filo-Cremlino, affermando recentemente che l’avvelenamento dell’agente russo Sergei Skripal era un’operazione “false flag“. Le attività “poco culturali” di questa associazione includono contatti con funzionari e missioni in Russia e nell’annessa Crimea, ed anche eventi pubblici e pressioni mediatiche per promuovere la politica favorevole al Cremlino e per protestare contro le sanzioni.
Nella pagina “Chi siamo” si legge che Claudio D’Amico era presente durante il referendum farlocco tenutosi in Crimea nel 2014 come “Osservatore OSCE“, ma si tratta di una informazione non veritiera in quanto l’OSCE non partecipò considerando il referendum illegale nella forma. D’Amico è anche l’autore del libro “Da Pontida a Mosca“.
L’Associazione Lombardia-Russia ha anche presenziato all’apertura del Centro di Rappresentanza DNR (organizzazione terroristica) a Torino e supporta le teorie del suprematista americano Steve Bannon.
Ma la cosa più interessante, e che ripetiamo da tempo, non è tanto quanto l’attività di questa singola associazione che è trasparente e non nasconde il fine di portare l’Italia fuori dall’alleanza con gli Stati Uniti a favore di una alleanza con la Russia, ma il fatto che appena dopo lo scoppio della guerra in Europa tra Russia e Ucraina in Italia sono nate una miriadi di associazioni “culturali” denominate con il nome della regione italiana e Russia. Così abbiamo Piemonte – Russia il cui Presidente è nientedimeno che Aleksandr Dugin, Veneto – Russia, Toscana – Russia, Emilia – Russia e così via.
Si tratta di associazioni le cui attività preminente non sembrerebbero essere di “natura culturale” ma la politica (ovviamente a supporto di Vladimir Putin). Le forme di sostentamento e di autofinanziamento (organizzazioni di convegni, conferenze, missioni all’estero etc.) non sono note e nemmeno è noto chi vi provveda e in quali forme.
Va detto che comunque queste associazioni sono del tutto legittime in Italia e non vi è alcun elemento che possa far ritenere che in qualche modo violino la legge italiana. Il problema è piuttosto di tipo politico e geopolitico, un privato cittadino senza alcun incarico istituzionale partecipa ad una riunione riservata sulla sicurezza nazionale in uno stato estero. Viene naturale chiedersi a quale titolo e perchè.
Mauro Voerzio