A poche ore dall’elezione del nuovo Presidente americano Donald Trump, già si registrano le prime reazioni della politica italiana. L’asse che da alcuni mesi si va formando in Italia tra i movimenti neo fascisti e la sinistra radicale in cui si inserisce il movimento 5 stelle, ha già dichiarato che una nuova fase di prosperità si apre in questo nuovo mondo.
E’ innegabile che da oggi (scherzo del destino nell’anniversario dell’abbattimento del muro di Berlino) si apre una nuova fase, pieno di incognite ma che conferma che in tutto il mondo la chiave per vincere le elezioni è il populismo, quello più becero e privo di contenuti politici ed ideologici.
Siamo nella fase dello stravolgimento culturale, i partiti e movimenti politici che si sono da sempre ispirati ai valori democratici e dell’illuminismo moderno hanno abdicato a favore del populismo e protezionismo. Valori come la salvaguardia delle vite umane passano in secondo piano rispetto la protezione delle ricchezze, valori della lotta alla xenophobia, alla omofobia, difesa dei diritti umani, che per decenni sono stati il vanto delle democrazie occidentali rispetto i regimi, sono diventate oggi le parole d’ordine per vincere le elezioni in tutto il mondo.
A questo punto dobbiamo realmente chiederci se chi considera la donna uguale all’uomo, chi considera un gay una persona normale o chi non chiama un uomo di colore negro,sia un prodotto del passato che ha sbagliato tutto e che forse hanno ragione coloro che chiedono di affondare i barconi dei migranti o di rinchiudere i gay in carcere come in Russia.
L’Italia non è immune da questa ondata, anzi ne è immersa sino al collo. Sino a qualche anno fa se si sostenevano le tesi di Salvini si rischiava una denuncia penale e le teorie del comico Grillo erano viste come battute di cabaret. Berlusconi per venti anni ci è stato dipinto come una macchietta ed oggi gli stessi che sostenevano questa tesi applaudono a Trump che è una copia peggiorativa di Berlusconi.
Il dato fondamentale della modernità è che scomparsa la vergogna, manca in tutti i campi. Quando ero bambino se un politico veniva sorpreso a rubare era uno scandalo senza fine e la sua carriera politica e pubblica finiva. Se dicevi che eri un elettore della Lega lo facevi sottovoce perchè ti accusavano di essere razzista verso i meridionali. Oggi si può andare in TV e dire che non frega nulla se muoiono migliaia di persone in Siria perchè si deve pensare a vendere le mele e la gente applaude e ti vota per questo.
E’ ovvio che in questa situazione anche l’informazione ne fa le spese, diventano centrali i siti fake che rilanciano bufale sulla rete con il compito di riempire le teste di milioni di zombie. Chi scrive su un giornale autorevole e propone un’analisi approfondita non è più considerato, anzi viene posto a margine del sistema proprio perchè il populismo prevede che le masse non debbano più ragionare ma rilanciare semplicemente i fake che gli vengono proposti.
La vittoria di Trump porterà dei cambiamenti epocali anche se va considerato che la democrazia americana è solida ed ha contrappesi non indifferenti, eventualmente sarà un problema di quei venti milioni di americani a cui era stata estesa la copertura sanitaria, della comunità islamica o delle minoranze, ma il maggior problema sarà per l’Europa perchè verrà travolta da quella valanga di populismo che porterà all’isolamento di vari stati, quell’isolamento che fu al centro del dibattito di Ventotene all’indomani della fine della seconda guerra mondiale, come punto nodale da superare per avere pace e prosperità.
Se Trump manterrà le promesse elettorali (ma c’è da dubitarne in quanto lui è un bugiardo patologico) l’Italia ad esempio non dovrà più chiedere di uscire dalla NATO, ma verrà sbattuta fuori in quanto non ha mai pagato (e mai pagherà) il 2% per il mantenimento della struttura. Avremo così un paese in balia degli eventi geopolitici a meno che non deciderà di entrare in un’altra alleanza ad esempio quella proposta dalla Russia.
Questa mattina ci siamo svegliati con l’amaro in bocca, non perchè Trump ha vinto in america, cosa che nelle democrazie può avvenire tranquillamente, ma perchè l’impegno profuso ogni giorno nel tentativo di fare un’informazione corretta supportata da ragionamenti concreti viene travolta da qualsiasi sito di bufale che propone Fake anche grossolani, quei fake che poi senti in ufficio espressi dai populisti. Sembra che siamo entrati in pieno 1984 di Orwell.
Le prossime settimane ci diranno qualcosa di più. Trump dovrà enunciare il suo programma (ammesso che ne abbia uno) e presentare il suo staff, verificare se continuerà a sostenere la linea della Brexit per demolire l’Europa e più di tutto capire se quella sulla NATO era solo una boutade o meno. Intanto ad Aleppo moriranno migliaia di persone sotto i bombardamenti russi, l’Ucraina vivrà uno dei momenti peggiori di questi ultimi tre anni e si procederà con la destabilizzazione dei Paesi Baltici, ma si sa, questi piccoli problemi non interessano ai populisti nostrani e quindi in Italia continuerà l’azione destabilizzatrice di chi ha interesse che crolli tutto.
Ultimo aspetto da tener conto è che il “Manchurian Candidate” della Russia non era stato programmato per vincere ma aveva un compito limitato di destabilizzare il sistema dopo la vittoria della Clinton. Sia nel suo staff che nei suoi sostenitori questa vittoria è arrivata del tutto inaspettata. A questo punto Trump potrebbe essere un ordigno inesploso nelle mani del Cremlino, un oggetto immanovrabile e del tutto fuori dagli schemi. Va infatti ricordato che in questi anni Kerry è stato molto accomodante con la Russia nei suoi frequenti incontri con Lavrov, un Kerry che comunque era un politico e si muoveva con le leggi della diplomazia. Ora entra in gioco il fattore dell’imprevedibilità, nessuno può immaginare cosa pensa di fare Trump realmente, forse non lo sa neanche lui. In Ultimo va tenuto presente che con Trump la Russia “perde” il suo nemico storico (l’America), quel nemico da cui trae forza e giustificazione agli occhi del suo popolo per le spese militari che pesano sul welfare. Forse anche per Putin la vittoria di Trump è una sorpresa ed ora si entra in un campo sconosciuto a tutti che sicuramente riserverà grandi sorprese.
Mauro Voerzio