Continua a far discutere la nomina del Senatore di Forza Italia Domenico Scilipoti a vicepresidente della commissione scienze, tecnologia e sicurezza della Nato dove è stato inserito anche nella commissione, sempre in seno alla Nato che dovrà occuparsi dei rapporti con l’Ucraina.
Diversi i siti web che hanno riportato la notizia e per comprendere di quanto questa nomina sia perlomeno “strana”, in tanti hanno scritto tra parentesi (Non si tratta di un Fake ma di notizia vera).
Così in uno dei momenti più delicati degli ultimi decenni, con un mondo in subbuglio, terrorismo e guerre a poche centinaia di km dai nostri confini, l’Italia sceglie come erede di Andreotti a guidarci nella difficile battaglia della politica estera un… ginecologo specializzato in agopuntura…
Ma non sarebbe neanche questo il problema, un ginecologo potrebbe nell’arco della sua vita aver sviluppato profonde conoscenze in campo geopolitico, anche maggiori di candidosi vaginali o problematiche alle ovaie. Il fatto che lascia tutti stupefatti è che non ha mai dato alcun segno di questi skills, anzi a sentirlo parlare sembra che non parli neppure la lingua inglese.
C’è anche un piccolo aspetto che purtroppo in Italia non è una preclusione alla carriera politica ma un titolo di merito, alcuni problemi giudiziari che gli hanno creato qualche problemino “economico”. Infatti Nel 1987 Scilipoti, come presidente di una cooperativa firma l’incarico per i progetti per la costruzione di un centro medico con 61 posti letto. Non avendo ottenuto i finanziamenti previsti, il progetto sfuma, ma il progettista non viene pagato e ottiene dal tribunale un decreto ingiuntivo. Scilipoti sostiene di non aver firmato i progetti e di trovarsi in Brasile per insegnamento in quel momento, ma viene smentito da una perizia calligrafica e dai verbali dei consigli comunali. Nel luglio 2009 Scilipoti è condannato in secondo grado al pagamento di 200.000 euro, Scilipoti subisce il pignoramento dell’abitazione e di sette immobili di sua proprietà.
Il tribunale ravvisa inoltre un profilo penale e indaga Scilipoti per calunnia e produzione di documenti falsi in merito ai debiti contratti; a novembre 2010 riceve un avviso di garanzia. Scilipoti ha annunciato che non pagherà il debito. Nel novembre 2011 la condanna viene confermata anche in Cassazione, Scilipoti è condannato a pagare 230 000 euro, in caso contrario sarà avviato il pignoramento dei suoi beni.
Poi ci sono i suoi collegamenti con l’ndrangheta come documentato dal Fatto Quotidiano
Anche i suoi interventi in Parlamento si sono sempre distinti per la competenza e la pacatezza delle sue asserzioni. La persona giusta al punto giusto nel momento giusto.
Ma a parte la facile ironia che tale personaggio ispira, c’è da chiedersi da chi sia scaturita la scelta di nominarlo nella commissione NATO e perchè ??
Non c’è ma meravigliarsi se in Europa l’Italia sta perdendo qualsiasi credibilità, abbiamo un comico che parla di Tribunali del Popolo, un dipendente di Putin preoccupato se il prezzo del petrolio cala in quanto danneggia l’economia russa (manco fosse quella Lombarda) ed adesso la macchietta Scilipoti che viene nominata in una funzione delicatissima da qui ai prossimi mesi. Dunque Trump incontrerà Scilipoti quando ci sarà da discutere del 2% del PIL da destinare all’alleanza. E ci sarà Scilipoti a discutere con Putin di Ucraina.
A volte la realtà sembra superare la finzione, ma qui c’è veramente poco da ridere, l’Italia ha messo in un ruolo chiave una figura perlomeno discutibile che dovrebbe affrontare problemi come guerre, terrorismo,morte e sofferenza. Una scelta che lascia basiti perchè priva di qualsiasi elemento di meritocrazia, una scelta attuata da un Paese che sembra definitivamente avviarsi verso il suo crepuscolo, con la popolazione oramai assuefatta ed incapace di qualsiasi reazione degna di un Paese come era l’Italia. Purtroppo quell’Italia non c’è più e fanno bene i giovani che scappano da questo Paese finito, almeno loro è giusto che ci provino e lascino a noi più vecchi la responsabilità di essere stati complici della barbaria della distruzione di quello che una volta era il Belpaese.