Durante il telegiornale edizione delle ore 20 del 09 novembre 2016, al minuto 17:48 l’inviato RAI Alessandro Cassieri nel suo pezzo ha definito Ucraina, Polonia e Repubbliche Baltiche RUSSOFOBE.
Nel chiaro tentativo di denigrare tali nazioni in prima serata ha utilizzato il termine russofobi all’interno di un servizio sulle elezioni americane. E’ l’ennesimo episodio documentato da StopFake nel quale la TV di Stato italiana utilizza termini della propaganda russa per attaccare l’Ucraina.
Vogliamo ricordare ad Alessandro Cassieri che Russofobia è definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata della Russia, dei russi e di tutto ciò che è in relazione con la Russia.
Definire l’Ucraina russofoba dove in quasi tutte le famiglie vi è un parente o un amico di nazionalità russa è semplicemente un falso. Riguardo “la paura persistente, anormale ed ingiustificata”, va sempre ricordato al giornalista che la Russia ha provocato e sostenuto le mani di chi sino ad ora ha ucciso più di 12.000 persone, provocato centinaia di migliaia di feriti e quasi due milioni di profughi, pertanto forse una giustificazione per la paura che in Ucraina si prova per la Russia non è difficile comprenderla.
Il sentimento diffuso in Ucraina è la Putinofobia, questo si, un’avversione totale per quanto rappresenta il Presidente Russo considerato il colpevole di tante sofferenze subite dal popolo Ucraino negli ultimi due anni.
Alessandro Cassieri è stato diversi anni inviato RAi a Mosca
Sempre dai canali RAI il 10 novembre (ma questa volta su RaiNews24) un’altro servizio di chiara matrice propagandsitica pro russa. Il titolo “Russia, smantellato gruppo terrorista ucraino in Crimea“.
Probabilmente il direttore della rete di Stato era un pò distratto o comunque non si è mai occupato di politica internazionale altrimenti saprebbe che l’Europa (per adesso l’Italia ne fa ancora parte) ha dichiarato l’occupazione della Crimea da parte della Russia come illegale e tuttora nessuno Stato (tranne il direttore di RaiNews24) ha riconosciuto la Crimea come parte della Russia.