Media russi definiscono mentalmente instabili i rifugiati in Germania

Il canale televisivo 5 della Russia ha pubblicato una storia dal titolo “Rifugiatio spinge una ragazza di 20 anni sotto un treno a Berlino”. L’uomo che avrebbe commesso questo crimine, secondo il giornalista Vitaliy Chashchukhin, era un ragazzo di “28 anni rifugiato dall’Iran” che “come tutti i rifugiati era alla ricerca di un riparo o almeno di un posto per dormire la notte” e non avendo trovato nulla ha spinto la ragazza sui binari del treno della metropolitana per la  rabbia.

Questo presunto rifugiato, che aveva precedenti penali, è mentalmente instabile e l’incidente ha causato panico a Berlino dove le persone già si sentono insicuri a causa del grande afflusso di rifugiati, riferisce il reporter di canale 5 Vitaliy Chashchukhin. L’articolo è scritto con un tono molto allarmante e chiaramente lo scopo è di aumentare l’ansia. Chashchukhin sostiene che le autorità di Berlino non hanno reagito in alcun modo all’incidente: “Si fa tutto per evitare di dire la cosa principale, che un altra cittadina tedesca è diventata una vittima di un altro rifugiato. Questa situazione è anche peggiore di quella della violenza sessuale di massa commessa a Colonia a Capodanno, sostiene Chashchukhin, perché in questo caso, una persona è morta.

Secondo il giornale tedesco Berliner Morgenpost, l’uomo in questione è un individuo mentalmente instabile, che si trova ora in un ospedale psichiatrico. L’uomo non è un rifugiato, è nato e cresciuto ad Amburgo da una famiglia di immigrati iraniani. Egli ha tuttavia una storia di comportamenti violenti e pendenze penali con la legge. La polizia sta indagando il caso.

Il Berliner Morgenpost ha definito la notizia del Canale 5 russo un incidente della propaganda, la storia è stata scritta in modo parziale destinata a creare sentimenti negativi nei confronti dei rifugiati. Il documento menziona altri racconti falsi gestiti dai media russi, in particolare lo stupro di una minorenne, il tutto destinato a manipolare il sentimento pubblico contro i rifugiati.