In questi giorni, grazie ad un post del segretario italiano dei comunisti italiani, Marco Rizzo, si è alimentata una nuova polemica nei confronti dell’Ucraina. In un post (farneticante) del politico italiano si accusa un intero paese di derive naziste.
“Il mio nome è inserito nel portale di monitoraggio degli spioni nazisti ucraini che tengono sotto controllo gli antifascisti di tutto il mondo, con la complicità di USA/UE/NATO.
Sono fiero di essere citato come un nemico del regime nazistoide di Kiev assieme tanti altri compagni che si battono contro il primo vero regime fascista in Europa, responsabile di omicidi, torture,arresti illegali di oppositori e della guerra di sterminio nel Donbass. Chissà se i vari Saviano, Boldrini e gli altri antifascisti da passerella diranno qualcosa contro questa schedatura internazionale di massa?“
Partiamo dal sito in questione TrolleyBust , un sito che permette di ricercare informazioni open source in un grande database creato negli anni. Praticamente questo progetto (che non è di stopfake) analizza i profili social presenti in rete (ovvaimente i dati pubblici) e raccoglie quelli inerenti l’Ucraina (tramite parole chiavi). Non è una schedatura in quanto pubblichiamo qualcosa di “pubblico” sulla rete è per definizione a disposizione di tutti, ma certamente è un aiuto per chi deve combattere contro profili fake e botnet. E’ stato probabilmente di aiuto anche alla Procura di Genova (e lo sarà per il prosieguo delle indagini) per raccogliere materiale sui neofascisti e antagonisti di sinistra che con una strana alleanza si sono ritrovati negli stessi battaglioni mercenari dalla parte dei russi in Donbas.
Se può servire a tranquillizzare Marco Rizzo ci sono anche io su quel sito, proprio io che sarei a “capo dei nazisti ucraini” (ma probabilmente mi hanno inserito per depistare in quanto i poteri demoplutocraticimassonisorosiani dei savi di Sion sono intervenuti). Da valutare anche l’ipotesi che data la scomparsa dai radar mediatici di Marco Rizzo, non gli sia sembrato vero di avere un’occasione per tornare per un giorno ad essere personaggio pubblico nella speranza che qualche giornalista gli telefoni,
Chiarito questo primo fatto, rimane grave l’atteggiamento del politico italiano che parla di “torture” e “guerra di sterminio”, utilizzando le stesse parole chiave già utilizzate dalla Lega di Salvini e da Forza Nuova. Un alleanza che oramai va avanti da troppi anni per passare inosservata e casuale. Attacca anche Saviano e la Boldrini, e qui qualcuno dovrebbe fargli notare che a furia di andare a sinistra si è ritrovato seduto vicino a Roberto Fiore e Simone Di Stefano.
Ho scritto una risposta al post pubblico di Marco Rizzo descrivendogli quanto sopra e tranquillizzandolo che a Kyiv nessuno sa chi sia lui e pertanto di dormire sonni tranquilli.