Come spesso accade, le dichiarazioni di esponenti politici vengono manipolate ad uso e consumo della propaganda. Questo articolo di Zavtra è un esempio di come attorno ad una dichiarazione di Salvini (peraltro smentita subito dagli organi inquirenti) si possa costruire un articolo con tutte le narrative preferite dalla propaganda russa, in questo caso “l’Ucraina Nazista” e “L’Europa accondiscendente con il nazismo”.
Il sottotitolo prepara il lettore “Un gruppo nazionalista ucraino voleva uccidere il vice premier italiano Matteo Salvini con un missile aereo”
La cosa interessante è che legano i due eventi alla sentenza di colpevolezza di Vitaly Markiv, lasciando intendere che i “nazionalisti ucraini in Italia volevano vendicarsi”.
Continua riportando un’informazione completamente falsa “её «украинский след»: арестованные европейцы воевали на Донбассе вместе с неонацистским батальоном «Азов» (запрещён в России. — ред.), а происхождение части выявленного арсенала весьма уверенно связано именно с этим эпизодом в их биографии.” ovvero “la “pista ucraina”: gli europei arrestati hanno combattuto nel Donbas insieme al battaglione neonazista “Azov” (bandito in Russia. – Ed.), e l’origine di una parte dell’arsenale scoperto è strettamente collegata a questo episodio nella loro biografia.”
Come tutti sanno gli arrestati non avevano alcun legame con l’Ucraina ne tantomeno con il battaglione Azov. Per ciò che è emerso sino ad oggi, i tre arrestati avevano colloquiato con una persona che in passato è stata in Ucraina ed ha avuto legami con il battaglione Azov.
Prosegue con un’altra invenzione “Как было заявлено, вскрытая итальянской контрразведкой преступная сеть гораздо шире — следствие уже заявило, что во время оперативного расследования под наблюдение попали пять жителей европейских стран, которые побывали на войне в Донбассе и были тесно связаны с украинскими карательными батальонами. При этом намерение о покушении на жизнь вице-премьера они высказывали достаточно открыто, мотивируя это тем, что итальянский политик «продался Путину».” cioè che la rete è legata ad Azov (definito battaglione punitivo) e che gli stessi progettavano un attentato contro Salvini perchè si “era venduto a Putin”.
“Имидж Украины в европейских странах окончательно обретает весьма неприятные черты. И речь идёт не просто о том, что в «незалежной» свободно разгуливают тысячи неприкрытых нацистов, отношение к идеологии которых в Европе резко отрицательное” L’immagine dell’Ucraina in Eruopa è compromessa perchè ci sono migliaia di nazisti seminudi nelle piazze….
“Постоянные митинги в центре Киева с нацистской символикой, лозунгами, повесткой и участниками стали уже обыденностью. “ Nel centro di Kyiv manifestazioni con simboli nazisti sono all’ordine del giorno…
“В «деле Маркива» официальные украинские власти не просто поддержали убийцу итальянского журналиста, но и откровенно препятствовали итальянскому следствию, игнорируя многочисленные просьбы о предоставлении доказательств. А демонстративный «поход» украинской диаспоры в итальянский суд в вышиванках был расценен в Италии как попытка давления на суд и назван «выходом украинской мафии». Qui è interessante perchè il propagandista devia il suo discorso per parlare di Markiv. Secondo il propagandista il Governo ucraino avrebbe ostacolato la Giustizia italiana e articolato una campagna per esercitare pressioni sulla Corte utilizzando la diaspora con le “magliette ricamate”, che in Italia sarebbe stata ribattezzata come “La Mafia ucraina”.
Conclude sostenendo che l’Europa accetta di vedere i nazisti in Ucraina ma che comincia ad essere preoccupata quando i nazisti ucraini operano anche in altri paesi come l’Italia.
Chiaramente in Italia questo articolo fa sorridere e probabilmente da noi non potrebbe essere partorito neanche dalla mente del più grande giornalista ucrainofobo, ma deve far riflettere perchè un russo medio non ha la possibilità di verificare e confutare queste informazioni. Tali articoli ripetuti da anni con il supporto degli altri media, hanno veramente creato lo stereotipo dell’ucraino nazista tra la popolazione russa. In passato questo tipo di campagne sono sempre state create ad arte per giustificare successive azioni armate contro un determinato popolo, basti pensare alle armi di distruzione di massa di Saddam o alla deposizione di Saddam Hussein.
Rimane ancora oggi l fatto che il Ministro degli Interni, Matteo Salvini, non abbia risposto alla richiesta dell’Ambasciata ucraina di Roma di chiarire le sue dichiarazioni, rendendo possibile così una nuova campagna denigratoria verso il popolo ucraino e la diaspora che vive in Italia.