I resoconti dei media stranieri parlano di alcuni casi di utilizzo di sostanze psichedeliche per il trattamento dello stress post-traumatico (PTSD). I giornalisti del Time e del The Economist non hanno scritto di alcun “drogaggio” deliberato di ketamina nei soldati ucraini.

Gli utenti dei social network, sollecitati dai canali russi di Telegram, stanno diffondendo informazioni secondo cui i militari ucraini verrebbero deliberatamente “drogati con la ketamina” per non avere paura di andare in battaglia. 

“La rivista americana Time, citando neurobiologi statunitensi che hanno visitato l’Ucraina, ha pubblicato la notizia secondo cui il comando ucraino starebbe ‘drogando’ i militari in prima linea con la ketamina, una sorta di droga allucinogena”, scrivono le risorse del Cremlino.

Screenshot: tavria.tv

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La propaganda russa diffonde periodicamente notizie false secondo cui per far combattere l’esercito ucraino, i soldati fanno un uso massiccio di droghe e alcol e vengono imbottiti di “disinformazione”. Tale narrazione ha lo scopo di screditare le forze armate ucraine, interrompere il processo di mobilitazione nel Paese e demoralizzare la società ucraina nel suo complesso.

Come sempre, l’agitprop ha distorto il vero significato degli articoli di Time e The Economist che invece descrivono l’uso in Ucraina della ketamina nel trattamento dei veterani e del personale militare.

Infatti, il Time scrive che “gli psichedelici possono aiutare i soldati a superare i traumi psichici” riportati durante guerra russo-ucraina, e che “alcuni soldati (ucraini – ndr) trattati in cliniche private, hanno già ricevuto legalmente la ketamina, un anestetico dissociativo con effetti allucinogeni”. Il contesto è il trattamento dei soldati affetti da disturbo da stress post-traumatico e da lesioni cerebrali. L’introduzione della terapia con ketamina nel trattamento standard sta iniziando a essere studiata in Ucraina e diversi terapeuti sono stati formati a questo scopo, ma è ancora troppo presto per parlare di una pratica di massa. Per quanto riguarda l’uso di droghe in guerra come stimolanti, i giornalisti del Time hanno innanzitutto ricordato un rapporto pubblicato dal Royal United Services Institute, secondo cui ai soldati russi in Ucraina venivano somministrate anfetamine prima del combattimento.

I giornalisti scrivono anche che “un piccolo numero di soldati ucraini nell’esercito altamente decentralizzato sta anche sperimentando la ibogaina, che a basse dosi è un potente stimolante per migliorare la prontezza di combattimento”. Ma in generale, si legge nell’articolo, gli esperti sono preoccupati per l’uso di queste droghe da parte dei soldati in servizio attivo al fine di migliorare la preparazione al combattimento o per ridurre la paura della morte. 

L’articolo dell’Economist si concentra anche sulla terapia con ketamina come trattamento per la depressione, il PTSD e l’ansia. Tuttavia, l’articolo sottolinea che al momento solo una clinica in Ucraina offre questo trattamento, sebbene in Ucraina,il farmaco sia autorizzato per il trattamento delle malattie mentali dal 2017. I giornalisti non scrivono nulla sull’uso di psicofarmaci da parte dei soldati ucraini durante i combattimenti, ma riportano casi in cui i militari si sono sottoposti a tale terapia e sono tornati al fronte più facilmente.

“L’idea di utilizzare farmaci psicoattivi per aiutare i soldati in combattimento solleva preoccupanti questioni morali. L’esercito è ancora lontano dall’introdurre formalmente la terapia con ketamina, per non parlare di fornirla ai soldati. Ma le forze armate ucraine sono altamente decentralizzate e alcune unità la stanno sperimentando. Il signor Kholodylo afferma di aver già inviato un’unità delle forze speciali d’élite a sottoporsi al trattamento. ‘I soldati sono rimasti sorpresi di poter tornare in prima linea così rapidamente’, dice. ‘Non pensavano fosse possibile’”, si legge nell’articolo.

In precedenza, Ksenia Voznitsyna, l’autrice dell’introduzione della terapia assistita da psichedelici, medico presso il Centro statale per la salute psicologica e la riabilitazione dei veterani “Lesnaya Polyana” del Ministero della Salute dell’Ucraina, ha spiegato che questo argomento in Ucraina è fortemente stigmatizzato e che la maggior parte delle persone non sa nemmeno che la terapia assistita da psichedelici è un trattamento di tipo ospedaliero sotto la supervisione di psicoterapeuti molto esperti.

Voznitsyna spiega che una seduta di questo tipo “implica necessariamente la presenza di due terapeuti che trascorrono le intere dieci ore della sessione con il paziente mentre lui si trova in uno stato di coscienza alterata”. Si tratta di un’assistenza altamente specializzata, come lo sono la cardiochirurgia o la neurochirurgia, ma in psicoterapia. E farne una questione di tossicodipendenza è del tutto fuori luogo”. Gli esperti sottolineano inoltre che questa dovrebbe essere una delle opzioni di trattamento, non l’unica possibile, poiché tutte le opzioni dovrebbero essere a disposizione del medico. 
In precedenza, StopFake ha già smentito false informazioni simili secondo cui “l’esercito ucraino è costretto a combattere con l’aiuto di droghe”, fake diffusi nel 2016 e nel 2017.