Un recente articolo di Politico ha dato luogo alla manipolazione propagandistica russa sulle promesse europee all’Ucraina. L’articolo non fa menzione delle promesse europee scartate e si concentra su due problemi: l’attuale esaurimento delle scorte di armi in quei paesi che hanno attivamente aiutato l’Ucraina dall’inizio della guerra e il ritardo nel trasferimento di armi dalla Germania e dalla Francia all’Ucraina. Per questo motivo, sei paesi europei non hanno assunto nuovi impegni nella fornitura di armi a luglio, tuttavia non hanno rinunciato a quelli precedenti. Una pausa nei trasferimenti militari non è un punto di non ritorno, è solo una pausa, da ridiscutere in futuro.
I siti web dei media russi e gli account dei social media sono stati inondati di disinformazione, stando alla quale, i Paesi europei si rifiutano di mantenere gli aiuti militari promessi all’Ucraina. Attribuiscono tale pretesa a un articolo del quotidiano americano Politico.
Paesi europei rinnegano le promesse militari all’Ucraina, annuncia RIA Novosti. I paesi europei si rifiutano di mantenere le promesse militari all’Ucraina, dichiara Lenta.ru.
Secondo l’articolo di Politico, per tutto il mese di luglio, i sei maggiori paesi europei non hanno offerto all’Ucraina nuovi impegni militari bilaterali. L’articolo si basa sui dati presentati nello “Ukraine Support Tracker” dal Kiel Institute for World Economy sul supporto militare, finanziario e umanitario fornito all’Ucraina da sei paesi europei: Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Italia e Polonia. L’articolo, tuttavia, non dice che le precedenti promesse sono ignorate o abbandonate del tutto.
Secondo Politico, la tendenza al declino degli aiuti militari all’Ucraina “illustra un punto che funzionari militari ucraini e politici hanno ripetutamente ribadito: che le principali potenze europee non tengono il passo con gli aiuti militari provenienti dagli Stati Uniti, e che dopo aver guidato la carica, la Gran Bretagna e la Polonia potrebbero essere ora a corto di propellente”. In effetti, questa tendenza era prevedibile, poiché molti paesi europei non hanno le quantità necessarie di armi per una guerra su vasta scala come quella che la Russia ha sferrato contro l’Ucraina.
Christoph Trebesch, capo del team che ha redatto lo Ukraine Support Tracker, ha dichiarato a Politico che “Nonostante la guerra sia entrata in una fase critica, le nuove iniziative di aiuto si sono esaurite”. Mentre Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca hanno inviato in Ucraina grandi quantità di armi, in proporzione a ciò che essi possiedono, alcuni paesi, in particolare Germania e Francia, potrebbero fare molto di più. Il ministro della Difesa lettone Artis Pabriks ha dichiarato a Politico che Germania e Francia devono fare di più per l’Ucraina: “Se vogliamo che la guerra finisca il prima possibile, devono chiedersi se stiano facendo abbastanza”.
L’articolo di Politico sottolinea che la Germania è stata pesantemente criticata, perché promette molto e fa poco, peraltro muovendosi molto lentamente nell’attuare le sue promesse. Daniel Fiott, analista della difesa europea presso la Vrije Universiteit Brussel, ha detto a Politico che le promesse non significano nulla se non arrivano sul campo di battaglia. “L’Ucraina ha bisogno di hardware, non di aria fritta”, ha detto.
L’articolo di Politico pone due punti: in primo luogo, alcuni paesi europei, come Gran Bretagna e Polonia, stanno perdendo l’opportunità di aiutare l’Ucraina con un livello sufficiente di armi, perché le loro scorte stanno finendo. In secondo luogo, altri paesi, in particolare la Germania e, seppur in misura minore la Francia, dovrebbero passare dalle parole ai fatti e fornire a Kiev le armi necessarie il prima possibile.
“Dovremmo sperare che i produttori di armi europei possano tenere il passo con la crescente domanda, ma dovremmo ugualmente sperare che i governi non ostacolino le consegne quando l’equipaggiamento militare sarà disponibile”, ha sottolineato Daniel Fiott nell’articolo di Politico. Pertanto, le affermazioni dei media russi secondo cui i paesi europei si rifiutano di mantenere le loro promesse militari all’Ucraina, sono un classico esempio di manipolazione e distorsione propagandistica russa.
StopFake continua a sfatare i falsi russi sulla guerra contro l’Ucraina in materiali come Fake: la Gran Bretagna decide quando sbarazzarsi dei rifugiati ucraini, Fake: il Parlamento europeo non riesce a provare che la Russia sponsorizzi il terrorismo, Manipolazione: la maggioranza degli europei sono contro nuove sanzioni alla Russia.