Coloro che si occupano, o si sono occupati di indagini, sanno bene che la “prova” si sviluppa durante il dibattimento in aula. Prima esistono solo degli “indizi” che compongono un teorema investigativo. A volte questi teoremi si basano su dati oggettivi incontrovertibili, altre volte si tratta di visioni non correlate con la realtà.
Non si hanno quindi delle prove su quanto sta succedendo in Francia da alcuni mesi, ma montagne di indizi si. Ne abbiamo già discusso diverse volte ma il quadro diventa ogni giorno più chiaro se si mettono in fila uno per uno tutti gli indizi.
Partiamo dal primo, il fondamento su cui si basa la nostra teoria investigativa.
Gerasimov aveva spiegato nella sua esposizione della nuova dottrina militare russa che laddove non si riusciva ad instaurare un “governo amico” dopo l’iniezione di dosi massicce di disinformazione, si sarebbe dovuto procedere con il modello dei “turisti” (o quando possibile omini verdi) per fiaccare una democrazia che non si piega al nuovo corso stabilito al Cremlino.
In tutta Europa siamo ora in questa seconda fase della guerra ibrida, siamo passati dall’uso massiccio della disinformazione alla destabilizzazione violenta tramite gruppi estremisti che attaccano al cuore le democrazie europee.
Cosa sta succedendo in Francia ?
Da alcuni mesi il presidente francese Macron ha deciso di sfidare apertamente Putin. L’ultima mossa è stata quella di opporsi al progetto Nord Stream 2, un progetto che permetterebbe alla Russia di controllare il fabbisogno energetico di quasi tutta l’Europa. Non da ultima anche la decisione della Francia di riconoscere Guaidò come presidente legittimo del Venezuela (attualmente Maduro è sostenuto da Russia, Cuba, Corea del Nord, Turchia, Bolivia, Italia).
La risposta di Putin sono stati i Gillet Gialli, movimento infiltrato da numerosi mercenari che hanno combattuto nel Donbas e sono specializzati nella guerriglia urbana. L’obiettivo è quello di piegare la resistenza della Democrazia francese ed instaurare come in Italia un governo amico. C’è da scommettere che se in Italia dovesse esserci un cambio di governo apparirebbero anche qui il modello Gillet Gialli. Si tratta dello stesso modello già visto prima in Crimea e poi a Donetsk.
Quali sono gli indizi ?
- Tra le file dei gillet gialli vi sono mercenari del Donbas e giovani dell’estrema destra francese del Front Nationale di Marine Le Pen, la candidata scelta dal Cremlino per guidare la Francia.
- Tutti i sabati abbiamo la diretta da Parigi di Russia Today, unico canale a trasmettere sempre in diretta gli avvenimenti, canale che fornisce una visione ovviamente anti Macron degli avvenimenti, e che sempre si trova in anticipo laddove avvengono gli scontri più violente, quasi che sapessero i piani dei manifestanti. Oggi si è aggiunta anche Sputnik.
- Hanno ricevuto solidarietà ed appoggio politico e logistico solo dal governo italiano, da quel Movimento cinque stelle legato a filo doppio con Russia Unita, il partito di Putin.
- La TV russa ha avviato una tambureggiante campagna contro la Francia, che per i livelli di aggressività è seconda solo a quella contro l’Ucraina.
Russian state TV channels follow the same narratives on parallels between Venezuela and France. pic.twitter.com/Km8MpOAQul
— EU Mythbusters (@EUvsDisinfo) 9 febbraio 2019
Non è un caso che proprio in questo momento il movimento cinque stelle abbia reso esplicito ai massimi livelli istituzionali un accordo con i gillet gialli con la conseguente crisi diplomatica che ne è seguita. Mosca ha ordinato alla Casaleggio di affondare il colpo e Di Maio ne è stato solo l’esecutore materiale delle disposizioni.
Poco importa se questa decisione potrebbe minare i rapporti con uno dei paesi fondamentali per il commercio italiano, a Mosca non interessa il futuro dell’Italia, anzi un collasso economico e sociale del “Belpaese” sarebbe dopo la Brexit il colpo decisivo all’Unione Europea.
Continuare a credere che ciò che avviene in Italia sia solo dovuto alla manifesta incompetenza dei suoi politici è un grave errore. Si tratta di burattini le cui dichiarazioni e azioni sono scritte e programmate altrove e in cui il bene dell’Italia non è minimamente preso in considerazione. Siamo nel bel mezzo di un colpo di stato dove però le forze che tentato di prendere il potere non sono interne ma esterne. Continuare a fare finta di nulla non servirà certo ad evitare il tracollo che ci attende. Continuare a non trovare il coraggio di affrontare il “maschio alfa” del Cremlino con la dovuta fermezza, ci condannerà ad un futuro non difficile da immaginare, perché la storia spesso ama ripetersi senza neanche cambiare troppo il suo copione.
Proprio ieri a Verona è stato aperto un nuovo centro DNR dopo quello di Torino. Responsabile dell’ufficio è Palmarino Zoccatelli uomo della Lega di Salvini. Si tratta della seconda rappresentanza in Italia di una organizzazione terroristica che opera nel silenzio delle istituzioni.
Si tratta di una persona che nonostante le prove del Tribunale internazionale JIT, che ha conclamato che il volo MH17 è stato abbattuto da un missile russo, sostiene che il Malesyan Airlines è stato abbattuto dai “Criminali di Kiev”. Tutti gli Ucraini residenti a Verona sono avvertiti, siete dei criminali se non baciate le mani a Putin. Verona è la stessa città che ha revocato (su impulso di Mosca) la cittadinanza onoraria al presidente Poroshenko per il recupero dei quadri rubati. L’Italia oramai non è più una nazione indipendente, agisce su impulso di un governo straniero che ci dice cosa fare e cosa pensare, una deriva che sembra non incontrare alcun contrasto nemmeno tra le fila dell’opposizione. La verità non è più quella oggettiva ma viene sostituita da quella soggettiva, quella creata in laboratorio propedeutica ad un certo tipo di narrazione.
La situazione italiana sembra compromessa, non esiste figura che possa contrastare tale deriva ed anche nella cosiddetta “opposizione” esistono ampi strati che strizzano l’occhio al Cremlino. Ciò che sta avvenendo in queste settimane nel sistema pubblico informativo è più che allarmante, servizi andati in onda in prima serata sui canali RAI sembrano copiati dalla televisione russa. Attacchi a volte violenti e sfottò inaccettabili contro personalità politiche e istituzioni, degne dei cinegiornali di regime.
Si sta creando lo stesso modello che ha permesso a Putin di governare negli ultimi venti anni, è la filosofia del “molti nemici molto onore”, la “sindrome da accerchiamento”. Convincere le persone che tutti stanno tramando contro l’Italia, l’Europa, la Francia, l’Olanda, Malta, i Savi di Sion, Soros etc. Creare un nemico immaginario che spaventi il popolo e lo spinga ad accettare colui che è in grado “di difenderli”, anche se deve rinunciare a libertà individuali, diritti civili o una vita migliore. E’ il modello che sta permettendo a Putin di rimanere al potere nonostante una economia interna in recessione, una aspettativa di vita di poco superiore ai settanta anni con una età pensionabile a sessantacinque, servizi medici inesistenti, strade da terzo mondo e piatti vuoti nelle famiglie che vivono fuori Mosca. Una forma di decrescita molto infelice edulcorata con la promessa di difenderli dalla Gay-Europa.
Alle Forze di Polizia italiane va ricordato che nonostante vivano un giusto periodo di rivalsa per i tanti anni nei quali spesso hanno subito ingiusti attacchi, il loro leader è colui che è alleato e condivide la visione di chi in Francia grida ad ACAB (all cops are bastard) ed incita ad uccidere gli uomini in divisa. Se domani fosse necessario attivare i gillet gialli in Italia, queste persone starebbero dalla parte di chi lancia le molotov contro le divise.