Le dichiarazioni del leader della Lega Nord Matteo Salvini degli ultimi due anni non hanno mai fatto sorgere dubbi su da che parte stava nella disputa internazionale Russia – Ucraina, anche la linea imposta al suo partito è sempre stata chiara e netta sin dal primo minuto.
E’ chiaro che il leader della Lega Nord abbia sempre utilizzato la guerra Russia – Ucraina per scopi di politica interna in ottica anti renziana ed anti europea, ma i recenti fatti lasciano supporre che dietro questa linea politica ci sia una regia che non è italiana.
Prendiamo ad esempio le mozioni votate nelle ultime settimane dai consigli Regionali di Liguria, Lombardia e Toscana. Queste mozioni (che hanno valore puramente strumentale in quanto le Regioni non hanno nessuna possibilità di incidere sulla politica estera della Nazione) seguono quelle della Regione Veneto ed hanno avuto il merito di impegnare i Consigli Regionali a dibattere sul sesso degli angeli con buona pace per chi si arrabbia nel vedere i nostri politici utilizzare soldi pubblici per interessi privati.
Allora perchè un partito dovrebbe effettuare una campagna politica su un punto in cui non può imporsi ?
La risposta potrebbe essere più semplice di quanto si pensa… Perchè qualcuno da Mosca gli ha ordinato di presentare e votare tali mozioni. Non che in Russia non conoscano il sistema politico nazionale italiano e non sappiano (come dei babbei) che stanno finanziando un partito che presenta mozioni inutili, al Cremlino lo sanno benissimo, ma il ritorno non è il ritiro delle sanzioni (cosa che la Russia sa benissimo di non poter ottenere) il ritorno è mediatico e propagandistico interno.
Basta vedere la grande evidenza che i giornali e siti di politica russa hanno dato alle notizie provenienti dall’Italia, notizie che invece in Italia quasi non sono state battute dalle agenzie.
Vesti.ru,TASS,REN TV,Eurasnews,Polytika.ru,e molti altri
La Russia infatti vive un periodo di crisi economica profonda, gli economisti hanno valutato che entro la fine del 2016 esauriranno il fondo di riserve nazionali e dal 2017 dovranno per forza intaccare il fondo del welfare creato negli anni delle vacche grasse del 2007 – 2008.
Nel 2016 i Russi saranno chiamati a “votare” per l’elezione del nuovo Parlamento mentre nel 2018 sono attese le nuove Presidenziali.
E’ in questa ottica che si deve leggere l’enfasi con cui le “mozioni” della Lega Nord vengono presentate in Russia dai media locali, un modo per rassicurare la popolazione che la leadership non è “sola ed isolata nel consesso internazionale” ma che esistono in tutta Europa “leader illuminati” che stanno al fianco di Putin e della Russia.
L’alleanza Lega Nord – Russia inizia da lontano e ben prima di Maidan e della guerra con l’Ucraina, nel 2013 al congresso della Lega Nord (dove Salvini venne eletto segretario del partito) uno degli ospiti d’onore era l’Ambasciatore all’ONU Russo Komonov (insieme con il parlamentare di Russia Unita Viktor Zubarev ) che propinò alla platea gaudiente una serie di affermazioni omofobiche e razziste.
Questa rete collaborazionista passa da Claudio D’Amico (facente parte del cerchio magico di Salvini), un frequentatore della rete televisiva di Stato russa e del network Russia Today. D’amico ha un’amicizia solida con con il deputato di Russia Unita Aleksej Puskov. Poi troviamo Gianluca Savoini, ex direttore della Padania colui che ha organizzato il viaggio di Salvini in Crimea e a Mosca, ed è stato lui a far incontrare Salvini con parlamentari e imprenditori russi. Irina Osipova, Presidente dei giovani russi in Italia e candidata a Roma da Salvini nella lista della Meloni.
La domanda da porsi però è un’altra…
E’ la Lega Nord che trae beneficio dalla Russia e decide tempi e metodi della propaganda oppure è Mosca che dirige i politici italiani come marionette in cambio di cospicui finanziamenti ?
Non si tratta di una differenza di poco conto perchè nel secondo caso si entra nell’ambito del codice penale italiano, mentre nella prima ipotesi solo nello sciatto quadro della politica italiana dove personaggi senza scrupoli e senza alcuna vision del futuro cercano di riempirsi le tasche a piu’ non posso assicurandosi poltrone ed influenze politiche per il business.