Probabilmente per mantenere un pò di notorietà all’interno del suo entourage, Nicolai Lilin si è dedicato ad un triste sport tutto italiano che vede la Presidente della Camera Laura Boldrini come vittima sacrificale di ogni tipo di insulto.
Questa volta la Boldrini è stata definita amica dei terroristi islamici. “Un altro nostro concittadino massacrato dai terroristi islamici, amici della Boldrini,”
Sino a prova contraria il debunking di questa frottola dovrebbe fornirlo Lilin , cioè portare delle prove che vanno aldilà delle sue “convinzioni soggettive” e denunciare alla Procura di Milano la Presidente della Camera per il favoreggiamento di un’associazione terroristica. Tutto il resto è fuffa.
Il problema è che chi conosce Lilin sa che proprio di fuffa si tratta, a partire dal suo nome che non è Nicolai Lilin ma bensì Nicolaj Verjbitkii.
Poi Liberoquotidiano, Il Giornale, Huffingtonpost riportano “Lilin, dopo aver fatto il cecchino in cecenia e il contractor per una società israeliana, è stato in missione in Iraq e Afghanistan“. Questa invece è una bufala o fakenews (come preferite). Lilin non ha mai fatto nulla di tutto questo ed è già stato più volte sbufalato da diversi giornali senza mai essere smentiti. In particolare la famosa russian watcher italiana Anna Zafesova (giornalista de La Stampa e del Foglio) aveva pubblicato un pezzo intitolato “Fantasie siberiane. Quando Lilin si è inventato tutto“, titolo che lascia pochi dubbi sull’attendibilità di Lilin.
“Gli piaceva inventare storie di ogni genere, nessuno ci faceva troppo caso, un semplice contaballe, solo le ragazze credevano alle sue favole, – ha confidato a Ogonëk un vecchio conoscente di Nikolai Veržbickij, il web designer Igor’ Popušnoj. L’ho trovato in uno degli internet forum della città, dove si discuteva di Educazione siberiana. – Molti qui si sono perfino rallegrati, quando hanno saputo che era diventato uno scrittore di successo. Vero è che quando hanno saputo di cosa tratta il libro, sono rimasti molto perplessi. La nostra è una città normalissima. Direi perfino tranquilla. Non so dove è andato a pescare quegli urka. Almeno avesse scritto fra parentesi che era tutta una favola.”
Secondo le parole di Igor’, che lo conosce da quando aveva 19 anni, Nikolai non è mai stato in carcere né nell’esercito. E si guadagnava da vivere lavorando nelle forze dell’ordine. “Mi ha mostrato personalmente il suo certificato di poliziotto e l’arma d’ordinanza”, ricorda Igor’. (da La Bufala Tatuata)
Nell’intervista a Ogonëk ha detto di aver partecipato alla seconda guerra cecena, ma si è rifiutato di dare dettagli. E le fonti del Ministero della Difesa affermano che in Cecenia non c’è mai stato un soldato di nome Lilin o Veržbickij.
Quanto alle comunità criminali deportate, Salvatores s’è bevuto le bufale di Lilin. E non solo lui: dopo avere letto le bozze del romanzo, Roberto Saviano ha voluto incontrare il giovane scrittore – allora viveva in una cascina sperduta del cuneese e si guadagnava da vivere come tatuatore. (IL Fatto Quotidiano)
Un anno fa in Sardegna Lilin aveva detto durante una conferenza che Nemtsov era un criminale, un arrivista, un corrotto, un depravato, che la sua gente lo ha cacciato perché incapace. Aveva detto che persone come lui «rappresentano il male incarnato».
Persino pubblicazioni russe nel 2013 (prima della conversione di Lilin) avevano titolato “Educazione siberiana, realtà o fantasia?“
Va infatti fatto notare che la conversione di Lilin alla stretta osservanza putiniana è stata una vera e propria folgorazione recente, verrebbe da dire sulla “strada di Damasco” ma sarebbe irriverente per le centinaia di migliaia si siriani “folgorati” dalle bombe dell’aviazione russa. Da fine 2013 ad oggi, Lilin passa da essere un acerrimo nemico di Putin a suo più grande propagandista in Italia (insieme all’amico Giulietto Chiesa).
Tali strane conversioni avvengono anche nelle redazioni del giornali, infatti nel 2010 su IL Giornale, quelli che oggi ospitano le stravaganti idee del moldavo; leggevamo “Ho smascherato Nicolai Lilin, il maleducato siberiano“
La Černenko si stupisce della poca avvedutezza dei critici letterari che non si sono lasciati turbare da molte, troppe cose: per esempio, dall’assurdamente densa biografia del ribaldo Lilin che, a soli trent’anni, avrebbe già un curriculum da far invidia ad un Highlander:
“Non ha suscitato particolari sospetti neppure la troppo densa biografia dell’autore. Se si uniscono i dati del libro di Lilin, delle sue interviste sulla stampa occidentale e dei suoi interventi alle fiere librarie, prima dei 23 anni l’autore ha fatto in tempo a: finire due volte in carcere in Transnistria ed essere processato in Russia, militare per tre anni come cecchino in Cecenia e un altro paio d’anni in Israele, Iraq e Afghanistan. A 24 anni ha fatto il pescatore su una nave in Irlanda, poi si è trasferito in Italia, dove si è sposato, ha aperto un salone di tatuaggi, ha scritto un bestseller e per poco non è diventato vittima di un attentato con motivazioni politiche. Oggi Nikolai Lilin ha 30 anni, ha un suo fan club e ragiona seriamente sul perché Anthony Hopkins non sia adatto alla parte di protagonista della versione cinematografica del suo libro.”.
Chi sembra dargli retta è Beppe Grillo che ospita sul “Sacro Blog” le analisi geopolitiche di Lilin, anche perchè il suo partito ha seguito lo stesso percorso politico della Lega Nord firmando con il partito di Putin Russia Unita) un accordo politico, ed il cerchio si chiude.
LiberoQuotidiano scrive “La presidenta finisce nel mirino anche di un intellettuale, di Nicolai Lilin“, TGcom24 ospita settimanalmente un programma di Lilin ove si parlerebbe di geopolitica internazionale. Ora con tutto il rispetto, ma è mai possibile che a nessuno venga in mente di chiedere a chi ha piazzato Lilin in TV per quali meriti e skills è stato proposto come analista ? Sarà anche bravo a scrivere ma di mestiere fa il tatuatore e parla a milioni di italiani di paesi che non ha mai visto facendogli credere come nei suoi romanzi di esserne un profondo conoscitore.
Infine Il Giornale scrive che “Nicolai Lilin è di origine russa“, LiberoQuotidiano “Nicolai Lilin, lo scrittore russo naturalizzato italiano”, ma gli fa proprio schifo scrivere al verità e cioè che Nicolaj Verjbitkii è Moldavo ? Almeno una cosa vera su questo personaggio ogni tanto la possiamo dire ?
Mauro Voerzio