La potenza delle immagini non la scopriamo oggi, è stata spesso utilizzata anche nel lontano passato, basti pensare ai disegni rupestri nelle caverne abitate dai nostri antenati preistorici.
Oggi viene fatto un ampio uso delle immagini in tutti gli ambiti, la memoria visiva oltre ad essere una potente risorsa del nostro cervello, può essere anche un qualcosa in grado di condizionare il comportamento umano e in alcuni casi controllare in modo inconsapevole la nostra volontà.
Ma che cosa porta ad un prevalere dell’immagine nell’informazione?
Per dare una risposta a questa domanda si deve partire dalla natura dell’immagine. Quando si percepisce un oggetto o altro nella realtà, quello che rimane nella nostra mente altro non è che l’immagine. A questa immagine noi colleghiamo concetti, sensazioni, pensieri, un vero e proprio “bagaglio emozionale“che viene richiamato quando ricordiamo o rivediamo quell’immagine.
Alcuni scatti provenienti dallo stadio Iuzhniki nella giornata conclusiva del mondiale di Russia 2018 sono destinati a rimanere nel tempo e a raccontare una storia differente rispetto quella creata in laboratorio dalla propaganda.
La prima è quella di un Putin diverso rispetto al modello “machista” di un guerriero a torso nudo sul proprio cavallo. E’ l’immagine di un pensionato un po’ imbolsito, abbastanza rigido nelle sue movenze, preoccupato di qualche goccia di pioggia che potrebbe nuocere alla sua cagionevole salute. Il fatto che non ceda il suo ombrello alla Presidentessa Croata è un altro elemento che tradisce la sua incapacità nelle relazioni umane. Non avendo il suo staff preventivato prima l’evento pioggia non gli è stato possibile fare un qualcosa che non fosse nelle sue corde abituali, si è comportato in maniera naturale ed ha pensato a se stesso, come qualsiasi animale nella foresta, incapace di una parvenza di sentimento umano. E’ sembrato anche oltremodo rigido quasi fosse stato paracadutato in una realtà marziana, incapace di comprendere come i due presidenti vicino a lui potessero gioire insieme seppur uno dei due avesse perso.
L’altra immagine icona sicuramente è quella del Presidente francese Macron durante la sua esultanza. Questa immagine esprime forza, movimento, entusiasmo, in qualche modo ha qualcosa di umano che il Presidente Putin non ha di natura. Due maschi alfa messi vicino nella stessa gabbia con Macron che ruggisce ed un Putin che abbassa la testa.
Infine un’ultima immagine con una forte valenza politica è quella della giovane Pussy Riot che avendo invaso il campo e raggiunto la stella francese Mbappe gli “da il cinque”. In questa immagine c’è un po’ tutta la situazione europea attuale. Una giovane ragazza che si batte per la libertà di pensiero e di espressione nel suo paese ove vige un regime dittatoriale e un giovane calciatore francese neo campione del mondo reo di essere “negro”. Entrambi due vittime di un mondo che ha messo il pilota automatico verso il disastro.
Così dopo lo “Slava Ucraini” del calciatore croato Vida, la giornata di ieri ci regala in maniera forse inaspettata immagini che rompono la narrativa creata dagli organi di propaganda e riportano tutti sul pianeta terra, dandoci un po’ di speranza per un futuro alquanto incerto.
Mauro Voerzio