Il Centro analitico “La Nuova Europa” ha anche fatto un’analisi dettagliata delle situazioni nei Paesi che ultimamente si sono appellati per la riconsiderazione delle sanzioni dell’Ue – l’Italia, l’Ungheria e l’Austria. Vi proponiamo le informazioni relative all’Italia.
L’Italia è uno dei paesi più critici sul regime delle sanzioni fra i Paesi membri dell’Unione europea, e lo è diventato in particolare, da quando al governo vi è la coalizione giallo-verde. Per questo alcuni politici ucraini sono convinti che l’Italia lavori contro l’unità europea per quanto riguarda la politica delle sanzioni. È diventato il primo Paese ad aver incluso la revoca delle sanzioni alla Russia nell’accordo di coalizione nazionale. Il leghista Matteo Salvini, Vice Presidente del Consiglio dei Ministri, non perde occasione di sottolineare i danni e i mancati risultati delle sanzioni così come le necessità di revocarle. Da fine maggio 2018 – il momento in cui è entrato nel governo italiano, ha fatto due visite a Mosca.
Un altro fatto che spesso rimane fuori dal dibattito è che la percentuale delle importazioni proibite dalla Russia è pari soltanto all’1 per cento delle esportazioni dei prodotti agricoli, rispetto alle cifre del 2013. Inoltre le esportazioni dei prodotti agricoli dall’Italia verso gli altri Paesi cresce continuativamente a partire dal 2013, e così nel 2017 ha raggiunto il record pari a 41 miliardi di euro.
Nel 2013 la percentuale relativa alla Russia si attestava al due per cento, mentre la percentuale dei prodotti che l’Italia non può esportare verso la Russia a seguito alle contro-sanzioni del Paese, è pari al 1,7 per cento delle esportazioni totali dell’Italia verso la Russia.
Anche se la Russia cancellasse le contro-sanzioni, non aiuterebbe l’Italia a migliorare i risultati delle sue esportazioni, prendendo anche in considerazione che l’economia del Paese è orientata verso l’industria ed è seconda, nell’Unione europea, per capacità industriali.
“La Nuova Europa” sottolinea che con la crescita dei prezzi mondiali del petrolio e con la stabilizzazione della situazione economica in Russia nel 2016, le esportazioni verso quest’ultima sono cresciute, particolarmente quelle provenienti dall’Italia. Nel 2017 le esportazioni totali dall’Italia verso la Russia sono cresciute del 18,9 per cento; le esportazioni dei prodotti agricoli – del 25,2 per cento, nonostante i continui divieti. Intensa è anche la cooperazione fra la Russia e l’Italia negli altri settori: nel 2018 durante la visita del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte in Russia, i rappresentanti italiani e russi del settore commerciale hanno firmato altri 13 contratti il cui costo totale costituisce circa 1,5 miliardi di euro, uno dei contratti è stato fatto con l’azienda Rosneft sanzionata dall’Ue.
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