Venerdì si terrà a Pavia una delle ultime udienze del processo Rocchelli che vede come unico imputato Vitaly Markiv. Proprio due giorni prima di questa udienza arriva la notizia del mandato di arresto internazionale spiccato dal JIT nei confronti di Igor Girkin (insieme ad altri tre soggetti) per essere stato uno dei responsabili dell’abbattimento del volo MH17 nel luglio 2014 nei cieli dell’Ucraina. Tale abbattimento fu il più grave atto terroristico in Europa degli ultimi 30 anni, attentato sempre poco discusso perché tutte le prove conducevano a Mosca.
Ma perché Igor Girkin è collegato con il processo di Pavia?
La risposta è semplice, Igor Girkin era il comandante e responsabile della zona di Sloviansk all’epoca della morte di Rocchelli e Mironov. Era la persona che avrebbe dovuto fornire i dati sull’accadimento (e non le autorità ucraine come erroneamente sostenuto dall’accusa) in quanto comandava i soldati che erano stati coinvolti nella morte del nostro connazionale. Era anche il responsabile di tutti gli accertamenti urgenti sulla scena del crimine che non furono effettuati, compreso l’esame balistico del taxi sul quale viaggiavano Rocchelli e colleghi.
Negli ultimi anni Girkin è rientrato a Mosca e sarebbe stato facilmente reperibile dalla Procura di Pavia ma probabilmente si decise di “non coinvolgere” questo alto ufficiale in quanto sarebbe caduto il teorema (sostenuto ancora nell’ultima udienza dall’avvocato Ballerini) che in quella regione non c’era la guerra ma solo “delle piccole scaramucce”.
E’ chiaro che coinvolgere Girkin avrebbe uno infastidito la Russia (e si sa la posizione italiana sullo scacchiere geopolitico) e due sarebbe stato lampante, sentendo il responsabile delle operazioni militari, che non si trattava di scaramucce ma di guerra vera.
Nonostante in questi due anni StopFake abbia più volte suggerito di sentire Igor Girkin in quanto uomo chiave per la ricostruzione dei fatti, tutta la stampa italiana ha fatto finta di non sentire, forse influenzata dal fatto che la FNSI si è schierata da subito per la colpevolezza di Markiv e qualsiasi ricerca della verità che va in senso opposto viene fortemente contrastata.
La Corte e la Giuria Popolare di Pavia però possono ancora farsi un’idea su cosa accadeva a Sloviansk (oltre alle dichiarazioni della Ballerini) direttamente dalle parole di Girkin nelle interviste rilasciate in quei giorni. Lui stesso nell’intervista parla di “battaglioni”, “artiglieria”, “tank”. Girkin addirittura suggeriva ai civili residenti di lasciare la periferia di Sloviansk perché erano in atto imponenti operazioni militari.
https://www.youtube.com/watch?v=vKV2_MnhIo8
https://www.youtube.com/watch?v=gY39aZTHlbw
Qui in un filmato della propaganda russa Igor Girkin racconta la sua esperienza a Sloviansk ma pur essendo il numero uno in comando all’epoca della morte di Rocchelli è STATO COMPLETAMENTE IGNORATO DALL’ACCUSA, PERCHE? Eppure l’accusa che è stata bravissima a scovare un documento falso su Russkaja Vesna sembra non aver letto nessuno degli articoli che furono scritti nell’immediatezza dei fatti, articoli dove veniva sempre citato Igor Girkin (alias Strelkov) quale plenipotenziario della zona e indiscusso capo delle milizie presenti. Anche su Russkaja Vesna vi erano articoli dei bollettini militari rilasciati da Girkin nei quali esponeva la situazione militare sul campo e tutti gli attacchi fatti e subiti con aviazione, artiglieria, mortai e mezzi corazzati. Nonostante queste evidenze per l’accusa a Sloviansk non vi era la guerra…
Rimane una domanda a cui ovviamente l’accusa non risponderà mai, perchè Igor Girkin alias Strelkov non è MAI stato sentito almeno come persona informata sui fatti? Certo che in un processo fatto su “googlemaps” e da una accusa che porta in aula dei documenti palesemente falsi non ci si può aspettare che a qualcuno venisse in mente di chiamare colui che da subito aveva fatto eseguire i primi accertamenti sulla scena del crimine. Era molto più semplice addossare la colpa al Governo Ucraino che riconquistò la città solo due mesi dopo (dopo feroci combattimenti) di non aver fornito una collaborazione che all’epoca dei fatti non avrebbe potuto fornire in quanto non controllava quei territori.
Concludiamo con qualche foto che dovrebbe far venire qualche dubbio a Ballerini & CO. sullo scenario di Sloviansk nella primavera del 2014. Noi a differenza della Procura di Pavia su quella maledetta collina ci siamo stati parecchie volte. Per chi ancora non lo avesse capito i fori e la devastazione non è dovuta a eventi meteorologici ma alla GUERRA e i fori sull’insegna della città non sono un’opera di Bansky ma fori di proiettili.