Un articolo su Baltnews (Lettonia) riporta una intervista a Giulietto Chiesa molto strana per i suoi contenuti, infatti attacca la libertà di stampa italiana con frasi anche molto gravi e poi parla di Pravj Sektor in Polonia, che nell’intervista ci sta come il cacio sui maccheroni.
Partiamo dal titolo dove il “simpatico” sosia di Stalin dice : La liberta’ dei media occidentali non esiste più da tempo. Però esiste “il pagamento per il silenzio” Interessante osservazione che parte da un Italiano (ma in realtà nel prosieguo dell’articolo si capisce che sta lavorando contro il suo Paese natale per agevolare un Paese straniero che gli sta molto a cuore) in cui la libertà di stampa ha avuto si un declassamento (nell’annuale classifica di Reporter Sans Frontieres) passando dal 73 esimo posto al 77 esimo su 180. Ma questo “italiano” di nome Giulietto Chiesa non è affatto preoccupato che il suo Paese di riferimento (e forse qualche cosa di più) sia al 148 esimo posto mentre la tanto vituperata Ucraina (secondo lui piena di Nazisti ad ogni angolo di strada) si trova al 107 esimo posto.
La traduzione dell’articolo può contenere qualche errore grammaticale ma di certo non vi sfuggirà il senso delle frasi deliranti e denigratorie specie verso l’Italia e verso anche il quotidiano nazionale La Stampa di Torino dove l’emulo di Stalin aveva lavorato per diversi anni. E’ utile leggere questa intervista non tanto per confutare i suoi Fake (fantastico quello dei “nazisti ucraini” addestrati in Polonia in stile complotto demoplutocraticomassonegiudaicoimperialista a cui ci ha abituato il nostro Giulietto) ma per far capire agli italiani di come questi personaggi (che evidentemente hanno interessi personali all’estero) lavorino all’estero per affossare e denigrare l’immagine dell’Italia utilizzando argomentazioni assolutamente farlocche e non riscontrabili. Abbiamo già usato la definizione “collaborazionista” per alcuni personaggi di cui è stato fatto il debunking dei loro Fake, anche in questo caso il termine ci sembra appropriato in quanto è chiaro l’intento di danneggiare l’immagine pubblica del nostro Paese per favorire la retorica della propaganda russa.
Per la prima volta Giulietto Chiesa abbandona le sue convinzioni comuniste facendo un endorsment molto chiaro, anche se non li nomina, per Salvini e Grillo.
Alle domande di BaltNews.lv ha risposto il giornalista italiano e ex-deputato di Parlamento Europeo Giulietto Chiesa.
– Quali sono media occidentali secondo Lei che sono obiettivi e non partecipano in propaganda (come spesso dicono dei media russi come contro Russia Today TV)?
— I media occidentali piu’ grandi dipendono totalmente dall’aristocrazia dirigente e pubblicano solo le notizie da loro richieste, quelle che fanno comodo. Per esempio, i combattenti di Praviy Sector sono stati addestrati sul territorio della Polonia. Ci sono le prove, non sono solo le mie parole. Ci sono delle foto, documenti, testimoni. Ma i mass media occidentali ignorano questa informazione, allora di che obbiettività e verità si parla? (ndr ovviamente Giulietto Chiesa si guarda bene dal proporne anche una sola di queste prove)
Ho scritto tanto, ho delle foto delle persone che si stanno addestrando sul territorio Polacco. Posso provare con i documenti anche il posto esatto dov’erano. Ci sono grandi finanziamenti per questa preparazione di combattenti. Ma purtroppo i media occidentali non pubblicano queste notizie, perchè queste notizie vanno contro la posizione dei governi di quei paesi.
Posso dire che la professione di giornalista che cerca e analizza le notizie piano piano sparisce nei paesi occidentali. Tanti media fanno propaganda. Non c’è nessuna libertà ed il personale che cerca di fornire al pubblico le notizie alternative viene licenziato. La stessa cosa la trovate in tuttti i media. In Italia, dove sono nato io, i professionisti hanno smesso di pubblicare i loro articoli nei grandi media, perchè non riescono più a lavorarci.
– Allora vuole dire che sono obbligati a scrivere solo quello che gli sarà detto e nient’altro?
— No, non proprio cosi’. Ma se uno comincia a fare domande sconvenienti nei suoi articoli allora gli faranno capire che non bisogna fare così, perchè questi temi non sono di interesse alla clientela. E Lei capisce che quando uno ha famiglia, bambini, buon lavoro e stipendio, sono in pochi che sono pronti a rinunciare a tutto. Tutti capiscono.
Quando ho lavorato nel giornale «La Stampa» ed ho cominciato ad proporre i temi che non erano molto piacevoli sull’evento del 11 Settembre, mi hanno detto che nel giornale non c’era più posto per i miei articoli. Poi ho registrato il film «9.11. L’investigazione da zero», ma quando ho provato a scrivere un articolo nel giornale mi hanno detto “non serve”. Ho provato a lasciare il giornale ma mi hanno proposto di andare in pensione con un buon trattamento.
Nessuno mi ha minacciato e dichiarare che la censura ora da noi è uguale a quello dell’Unione Sovietica sarebbe scorretto. Però da noi c’è un sistema dove non si può dire quello che si pensa. Se provate a dare una notizia che le persone potenti non possono smentire, allora vi verrà offerto un pagamento per il “silenzio”.
Ho tanti amici che ricevono lo stipendio ma non scrivono niente e non fanno niente. Per i loro materiali non c’è spazio nei giornali o alla TV, ma i soldi li ricevono. E questo è “il pagamento per il silenzio” che loro accettano. Sono pochi che vorrebbero diventare degli eroi, tanti preferiscono una vita tranquilla con il comfort.
Leggo sempre «The New York Times», guardo CNN, e capisco benissimo che e’ scritto tutto ciò che bisogna dire, e non vi è scritto nulla di ciò di cui è meglio non parlare. Questo Sistema comincia a funzionare in automatico, dopo un certo momento della formazione dei nuovi giornalisti.
– Allora già durante la scuola ai giornalisti viene insegnato di che cosa è meglio parlare e quali temi è meglio lasciare stare?
— Si’. Perchè quando un giornalista diventa famoso e popolare lui diventa pericoloso perchè può parlare e scrivere delle cose che non dovrebbe toccare. Ecco perchè è meglio mandare in pensione la vecchia guardia e i giornalisti giovani che non hanno ancora nessun’esperienza, ma vogliono diventare famosi, stando in questo sistema e capendo come funziona loro stessi cominciano a trapassare “gli angoli acuti”
Così via il livello professionale del giornalista occidentale sempre più decade. Tutto questo porta solo ad una cosa – non solo la gente semplice viene fregata ma anche i dirigenti responsabili per le decisioni di diversi livelli.
Anche loro guardano la TV e leggono i giornali, dove si parlano delle cose inefficienti. Ma dopo che sono dette tante volte la gente comincia a crederci e cosi’ si forma il circolo chiuso. Media dicono bugie e quelli che le sentono considerano di essere una verità e così trasmettono agli altri l’informazione senza nessun dubbio.
Come dicevo la libertà dei media nei paesi occidentali non c’e’ più. L’unica libertà relativa è rimasta su Internet. Si’ che c’e’ tanta sporcizia e non tutto e’ la verità. Ma c’e’ anche la gente che ha informazione e pubblica onestamente i fatti. Però non e’ facile trovare questi autori.
– Lei pensa che la società occidentale crede ai propri media senza capire che quelli li manipolano?
— Si’, la società occidentale e’ abittuata a fidarsi ai media. Ma stiamo nel momento quando livello di fiducia pian piano cade. Oggi il controllo sull’informazione non e’ cosi’ forte. Da una parte grazie a Internet, dall’altra – per la poca fiducia ai media.
Penso anche che i media non possono influire sull’opinione della società. Ecco gli esempi: Brexit. Tutti dicevano che non poteva accadere ma e’ successo. L’altro esempio – le elezioni negli Stati Uniti. CNN, NBC, ABC; “The New York Times», «Washington Post», «Los Angeles Times» supportavano Clinton. Immaginate il flusso delle novita’ positive c’era al suo favore?
Oggettività era a zero, preconcetto completo, ma nonostante questo Trump e’ il presidente ora. Ora c’e’ un America diversa ed e’ difficile prevedere come si comporterà. Ma siamo sicuri che la possibilità di manipolare la società da parte dei mass media diminuisce, allora i cambiamenti arrivano.
– cosa portano questi cambiamenti?
— difficile a dire. Siamo solo all’inzio. Vedo solo che per la mancanza di fiducia ai mass media le partite principali cominciano a perdere le posizioni e arrivano le forze politiche nuove che sono accusate di populismo dalla parte di gruppi dirigenti.
Mi sembra la definizione più’ corretta per loro e’ anti establishment. Perchè queste forze politiche sono contro noiose aristocrazie politiche corrotte. Ecco perchè li chiamano populisti, marginali o usando gli epiteti ancora più negativi.
Nello stesso tempo i risultati del referendum mostrano che la gente non è contenta e vede che la stanno fregando, vuole cambiare il governo. Penso che già nel 2017 in tanti paesi europei cosi’ come Francia, Germania, Italia ed Olanda i partiti politici nuovi diventeranno piu’ forti.
Non so se la gente vivrà meglio con il governo nuovo. Tanti di questi politici non hanno esperienza di dirigere. Ma comunque credo che per l’Europa l’arrivo di queste forze darà più vantaggi siccome loro dichiarano i rapporti buoni con la Russia e vuol dire che allontanano l’Europa dal conflitto con essa. La cosa che secondo me e’ molto importante per lo sviluppo di tutta la regione euroasiatica.