Un certo numero di media russi e filo-russi hanno riferito il 19 maggio che “il deputato popolare ucraino” Andrei Senchenko ha proposto di evacuare dalla Crimea quelle persone che si sono trasferite lì dopo il 20 febbraio 2014. Il politico ucraino lo ha detto in onda durante il programma politico “Shuster Live Budni”.
Ma le pubblicazioni parlavano di “deportazione di massa“, “ripetizione della deportazione” (ovviamente riferendosi alla grande deportazione dei Tatari di Crimea da parte delle autorità sovietiche nel 1944). Alcuni hanno persino scritto che dopo il ritorno della Crimea in Ucraina saranno deportati “tutti i russi“.
Ad esempio, LIFEnews ha riferito che “il deputato ucraino ha proposto la deportazione di massa degli abitanti di Crimea“, il sito web del canale televisivo REN TV – “Nel Parlamento hanno proposto di ripetere la deportazioni dei residenti della Crimea“, Politnavigator – “Senchenko: Dopo la conquista della Crimea l’Ucraina darà ai russi un giorno per lasciare l’area“. Le notizie false sono state inoltre rilanciate daМосковский комсомолец, Сайт города Симферополь,EADaily, Риафан, Свободная пресса
Tuttavia, Andrei Senchenko non è più un deputato popolare ucraino, di conseguenza non può rappresentare la posizione della Verkhovna Rada Ucraina. Si è dimesso nel 2014.
Inoltre i media hanno alterato le parole di Andrei Senchenko. Egli non ha parlato della deportazione dei “russi” o di “tutti“, ma “quelli che hanno supportato gli occupanti,” sicuramente riferendosi alle persone associate con le autorità russe.
Questa citazione è stata pubblicata dalla maggior parte delle riviste : “Ora dobbiamo determinare a livello legislativo cosa succederà con quelli che si sono trasferiti in Crimea dopo il 20 febbraio 2014. E qui, credo, dobbiamo agire saldamente, “secondo lo schema croato“: un giorno e andate via“.
Allo stesso tempo, nell’originale era così (44:50):
“Deve essere preparata la legge sulla responsabilità per la collaborazione e, naturalmente, a mio parere, dovrebbe esserci una deroga specifica per il lungo termine per coloro che sono stati coinvolti nella collaborazione ma non hanno superato il limite del reato penale, questi per un lungo periodo di tempo non devono partecipare nella formazione dei governi in Crimea, perché questo potrebbe portare alla deformazione del potere. Proprio oggi bisogna determinare a livello legislativo cosa succederà con quelli che si sono trasferiti in Crimea dopo il 20 febbraio 2014. E qui, credo, dobbiamo agire saldamente, “secondo lo schema croato”: un giorno e andate via“.