Nessuno dei vicini dell’Ucraina, a parte l’aggressiva Russia, ha rivendicazioni territoriali nei confronti dell’Ucraina. Romania, Ungheria e Polonia hanno categoricamente smentito le dichiarazioni di Putin sulle fantomatiche intenzioni di questi Paesi di “sottrarre i territori ucraini”.
Il Presidente russo Putin continua la sua politica di revisionismo storico, cercando di negare l’esistenza stessa dello Stato ucraino. In occasione di un incontro con “storici” russi il 4 novembre, Putin ha affermato che Romania, Ungheria e Polonia avrebbero “conservato l’idea di un’acquisizione dell’Ucraina formata da Varsavia prima della Seconda Guerra Mondiale”.
“L’idea è ancora viva. L’idea dell’acquisizione dell’Ucraina non è scomparsa. Ma quasi nessuno lo sa, si trova solo in documenti d’archivio”, ha dichiarato Putin secondo i media russi.
Screenshot — politnavigator.news
I media russi, come pure la leadership russa, dal 2014 sfruttano la narrativa della “spartizione” dell’Ucraina, sostenendo che questa sarebbe stata pianificata dai Paesi europei. I media pro-Cremlino sono stati particolarmente attivi nel promuovere questa narrazione sullo sfondo dell’invasione russa su larga scala dell’Ucraina e del sempre maggiore sostegno al popolo ucraino da parte dei Paesi dell’Unione Europea.
In realtà, nessuno dei vicini dell’Ucraina, a parte l’aggressiva Russia, ha rivendicazioni territoriali nei confronti dell’Ucraina. La Russia diffonde tali narrazioni per destabilizzare le solide relazioni tra l’Ucraina e i Paesi vicini. Ad esempio, StopFake ha smentito un analogo fake russo relativo all’imminente conquista dell’Ucraina da parte della Polonia. Questa volta, anche la leadership polacca ha respinto tutte le false affermazioni e ha accusato Putin di diffondere disinformazione, definendo le sue dichiarazioni “insinuazioni scollegate dalla realtà”.
Anche la Romania ha respinto categoricamente le false e anti-istituzionali asserzioni di Putin secondo cui la leadership rumena avrebbe “mire” sui territori ucraini. Il Ministero degli Esteri rumeno ha risposto alla falsa narrativa di Putin esprimendo il proprio sostegno all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti. Inoltre, il Ministero degli Esteri rumeno ha sottolineato che è stata la Russia, e non un altro Paese, a scatenare ingiustificatamente una guerra di aggressione e invasione in Ucraina.
“Il Ministero degli Affari Esteri rumeno respinge le affermazioni fatte dal presidente della Federazione Russa in un discorso tenuto in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale, che falsamente suggeriscono rivendicazioni territoriali della Romania nei confronti dell’Ucraina. Il Ministero degli Esteri sottolinea che la guerra di aggressione lanciata dalla Russia il 24 febbraio è una grave violazione dei principi del diritto internazionale, compresa la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”, si legge nel comunicato del Ministero degli Esteri rumeno.
Anche l’Ungheria ha respinto le dichiarazioni di Putin. Il Ministero degli Esteri ungherese ha risposto al fake di Putin esortando la leadership russa a smettere di esacerbare la guerra in Ucraina, a cessare il fuoco e a sedersi al tavolo dei negoziati.
Dal 2014, Putin ha ripetutamente affermato che l’Ucraina “deve la sua esistenza” all’Unione Sovietica: un classico della disinformazione del Cremlino. All’inizio del XX secolo i territori ucraini erano effettivamente divisi tra i Paesi allora esistenti, ma l’Ucraina stava recuperando i propri territori. Il processo di unificazione dei territori ucraini si è svolto sullo sfondo della Prima e della Seconda guerra mondiale, quando i confini di tutti gli Stati europei mutavano continuamente. Ulteriori dettagli su questo tema nell’articolo di StopFake – Fake: l’Ucraina è uno ‘”Stato storicamente artificiale”.