A pochi giorni di distanza dal Fake proposto sui canali Rai dalla giornalista Lucia Goracci eccone un altro proposto sempre dalla RAI ma questa volta sul canale RaiNews.
Il Fake non si basa sulla notizia, ma come spesso accade in Italia il fake si basa sul gioco delle parole. Utilizzare una parola che evoca sensazioni differenti è una delle tecniche della propaganda. Ad esempio riportare la notizia di una morte utilizzando i termini “deceduto” o “assassinato” ne cambia completamente il senso (anche se la notizia in se stessa non è falsa in quanto una persona è morta).
In questo caso si parla del licenziamento della giornalista russa Marina Stoliarova che lavorava nella discussa TV Ucraina INTER. La giornalista aveva in diretta TV insultato i parenti delle vittime dei caduti durante la rivoluzione di Maidan. La cosa ha suscitato sdegno in Ucraina anche perchè la giornalista russa già in passato aveva mostrato simpatie verso i cosidetti “separatisti” del Donbass.
I servizi di sicurezza hanno emesso un provvedimento di ESPULSIONE nei confronti della medesima. Si tratta di un provvedimento simile a quelli che vengono emessi in Italia nei confronti di persone non gradite.
RAINEWS invece parla di DEPORTAZIONE e all’interno dell’articolo troviamo il termine in due distinte frasi : “Marina Stoliarova, direttore creativo e coordinatrice immagine del popolarissimo canale televisivo ucraino Inter, è stata licenziata in tronco e deportata in Russia”-“Il servizio di sicurezza ucraino SBU ha emesso il decreto di deportazione coatta”.
La TRECCANI dà la seguente definizione di deportazione : “deportazione Pena mediante cui il condannato è privato dei diritti civili e politici, allontanato dal luogo del reato e relegato in un territorio lontano dalla madrepatria.”
In Italia inoltre spesso si associa mentalmente il termine DEPORTAZIONE con la SHOAH, termine che evoca un’azione crudele ed inumana.
La giornalista NON è stata relegata in un territorio lontano dalla sua MADREPATRIA, ma semplicemente rimpatriata a casa sua.