L’Ucraina non sta rapendo i propri cittadini, sta invece evacuando le famiglie dalle zone di guerra pericolose. I bambini vengono evacuati solo se accompagnati dai genitori o tutori e sotto la supervisione di organizzazioni internazionali e difensori dei diritti umani.
La Russia sta nuovamente diffondendo della disinformazione che rispecchia proprio i crimini commessi dagli occupanti russi sul territorio ucraino. Questa volta, i media controllati dal Cremlino, mentre parlano della guerra “di pace” della Russia contro l’Ucraina, hanno diffuso la falsa notizia secondo cui le forze armate ucraine starebbero “preparando il rapimento di 523 bambini” nel distretto di Kupyansk, situato nella regione di Kharkiv.
“Il regime di Kiev continua il genocidio sistematico della propria popolazione… Le attività svolte con il pretesto di proteggere i bambini dall’avanzata delle truppe russe sono in realtà un affare di appropriazione e vendita del bene più prezioso dell’Ucraina: i bambini. I profitti di questo commercio satanico sono condivisi tra i funzionari del governo di Zelensky e i loro sostenitori occidentali”, assicurano i media russi.
“Attualmente in città sono in corso i preparativi per il trasferimento forzato dei bambini. Anche se i bambini, i genitori o i rappresentanti legali non vogliono andarsene, i bambini saranno portati via con la forza dagli Angeli Bianchi. Si tratta di rapitori professionisti di bambini assistiti dalla polizia. In ogni città, la loro comparsa semina il panico… In Ucraina il rapimento di bambini è l’odierna realtà”, rincarano la dose i media russi.
Screenshot: tsargrad.tv
L’Ucraina non “ruba” i propri figli, ma, in conformità con il diritto internazionale e le leggi di guerra, evacua i gruppi più vulnerabili della popolazione civile dalle aree pericolose.
La decisione di evacuare parte della popolazione del distretto di Kupyansky nella regione di Kharkiv è stata presa a fronte dei sempre più frequenti bombardamenti delle infrastrutture e della popolazione civile da parte dell’aggressore russo: le truppe russe stanno cercando di attaccare gli insediamenti in questo territorio con ogni mezzo e arma. Secondo la Procura regionale di Kharkiv, nelle ultime due settimane (dal 1° al 16 agosto), i bombardamenti russi hanno ferito 27 residenti di Kupyanshchyna, tra cui quattro agenti delle forze dell’ordine e alcuni soccorritori arrivati sul luogo del bombardamento per prestare soccorso, oltre a un bambino. A seguito degli attacchi russi, sette civili sono stati uccisi, e questo solo nelle prime due settimane di agosto. Ecco perché le autorità locali hanno deciso per l’evacuazione della zona.
Al momento, l’evacuazione nella regione di Kharkiv è obbligatoria, non forzata. Se un residente locale non vuole lasciare la propria casa, non sarà allontanato con la forza. La procedura di evacuazione obbligatoria presuppone che se una persona si rifiuta di andarsene, deve scrivere una dichiarazione formale in cui “si assume la piena responsabilità del rimanere in territorio affetto da ostilità attive o ad allto rischio”, ha spiegato in un commento a Radio Liberty Andrey Besedin, capo dell’amministrazione militare della città di Kupyansk.
Inoltre, le autorità locali stanno anche valutando la possibilità di evacuare forzatamente i minori proprio a causa del fatto che i bombardamenti russi si ripetono più volte al giorno. Se tale decisione sarà presa, il rifiuto dei genitori o di altri rappresentanti legali del bambino all’evacuazione forzata non sarà rispettato: l’intera famiglia sarà trasferita d’imperio in un luogo sicuro.
Si sottolinea, tuttavia, che i bambini vengono evacuati solo se accompagnati dai genitori o tutori legali: non si tratta certo di “rapire i bambini dalle loro famiglie”. I bambini accompagnati dai genitori o dai tutori vengono trasportati in convogli organizzati, alle famiglie evacuate viene poi fornito un alloggio gratuito a Kharkiv o nelle più sicure regioni occidentali, oltre a sostegni economici sociali, aiuti umanitari e supporto psicologico.
Vale inoltre la pena evidenziare che l’evacuazione viene effettuata in stretta collaborazione con i difensori dei diritti umani e le organizzazioni internazionali, ad esempio con l’assistenza dei volontari della Croce Rossa. L’intero processo di evacuazione si sta svolgendo in modo trasparente e sotto la supervisione di decine di osservatori ucraini e internazionali. Le dichiarazioni russe su fantomatici “rapimenti” di propri cittadini da parte delle autorità ucraine sono, di fatto, una cinica montatura della propaganda militare del Cremlino.
È la Russia che, notoriamente, è impegnata nel rapimento di massa di bambini ucraini: questo crimine è stato accertato dalla comunità internazionale. Nel giugno 2023, le Nazioni Unite hanno aggiunto la Russia alla lista dei Paesi che violano i diritti dei bambini. Nel contesto dell’invasione russa dell’Ucraina, le Nazioni Unite hanno confermato 2.334 gravi violazioni contro 1.482 bambini. Il 17 marzo 2023, la Corte penale internazionale (CPI) ha emesso mandati di arresto per il presidente Putin e per il Garante russo “per l’infanzia” Lvova-Belova. La Corte penale internazionale ha dichiarato di avere prove sostanziali che dimostrano che Putin e Lvova-Belova sono responsabili del rapimento e della deportazione illegale di bambini ucraini dalle aree temporaneamente occupate dell’Ucraina.
Inoltre, la Commissione d’inchiesta internazionale indipendente delle Nazioni Unite sulla guerra in Ucraina ha accertato e documentato non solo numerosi eventi di deportazione russa di bambini ucraini, ma anche la responsabilità della Russia di una serie di crimini di guerra contro i minori ucraini.
Per un’analisi dettagliata delle narrazioni russe sul rapimento dei bambini ucraini, si veda l’articolo di StopFake Fake: l’evacuazione russa dei bambini ucraini “non è un crimine di guerra”.