Al contrario, il progetto di legge è stato adottato per garantire il rispetto dei diritti e delle libertà degli ucraini condannati che vengono estradati in Ucraina per procedimento giudiziario o esecuzione della pena. In precedenza, l’estradizione poteva essere rifiutata, tra l’altro, per l’impossibilità di garantire la sicurezza in condizioni di guerra; ora il Ministero della Giustizia potrà preparare una lista di istituzioni in detenere gli estradati.
I media russi scrivono che il Parlamento ucraino ha approvato una legge col presunto obiettivo di “coprire la tortura nelle carceri”. L’agitprop sostiene che poiché altri paesi rifiutano l’estradizione in Ucraina dei detenuti a causa del “mancato rispetto dei diritti umani” nelle carceri ucraine, la Rada ha deciso di approvare una legge per la loro tutela. Il tutto, col presunto obiettivo di “convincere i partner a consegnare quelli che non piacciono ai neonazisti”.
Screenshot: politnavigator.net
In realtà, l’agitprop non solo ha sbagliato il nome del deputato della Verkhovna Rada che ha presentato in Parlamento il disegno di legge – non Vadym Bozhyk ma Valeriy Bozhik – ma ha anche distorto ancora una volta l’essenza dell’iniziativa legislativa a fini propagandistici.
Stiamo parlando del disegno di legge n. 9451, che mira a garantire il rispetto dei diritti e delle libertà degli ucraini condannati che vengono estradati in Ucraina per essere processati o per l’esecuzione della sentenza.
La nota esplicativa spiega che il documento è stato proposto perché molti Paesi si rifiutano di soddisfare le richieste di estradizione verso l’Ucraina a causa del mancato rispetto, da parte degli istituti penitenziari ucraini, dell’articolo 3 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti umani e delle libertà fondamentali, relativo al divieto di tortura e all’impossibilità di garantire la sicurezza dei detenuti durante la legge marziale.
“I singoli Stati richiedono garanzie aggiuntive per la collocazione delle persone estradate nelle regioni ucraine occidentali, e la concessione di tali garanzie da parte dell’Ucraina viene di regola valutata positivamente, contribuendo così a risolvere la questione dell’estradizione”, precisano gli autori dell’iniziativa.
Come ha spiegato uno degli autori del progetto di legge, Valeriy Bozhik, durante la presentazione della legge al Parlamento, il Ministero della Giustizia sarà autorizzato ad approvare un elenco di colonie correttive o penali dove gli ucraini saranno trasferiti in caso di estradizione. È inoltre previsto che tali istituzioni rispettino pienamente sia i requisiti della legislazione nazionale sia gli impegni internazionali presi dall’Ucraina in materia di diritti umani.
“Questo progetto di legge è stato avviato in relazione alla necessità di dipanare la situazione che si è venuta a creare a causa del rifiuto da parte delle autorità competenti di altri Stati di soddisfare le richieste di estradizione di persone verso l’Ucraina, dato il mancato rispetto da parte degli istituti penitenziari ucraini dell’articolo 3 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, in particolare per quanto riguarda il divieto di tortura, nonché l’impossibilità di garantire la sicurezza durante la permanenza delle persone negli istituti penitenziari sotto legge marziale”, ha detto Bozhik spiegando la necessità della legge. Chiaramente, il deputato non ha affermato che la causa principale del rifiuto dell’estradizione è il “mancato rispetto dei diritti umani”. Inoltre, il documento adottato non parla di “insabbiamento della tortura”.
Anche altri deputati, spiegando il significato della legge, riferiscono che il maggior ostacolo al via libera delle estradizioni è la guerra, a causa della quale è impossibile garantire condizioni di sicurezza per gli estradati, oltre a documenti redatti in modo errato e prove a volte insufficienti a giustificare la necessità dell’estradizione.