I rappresentanti della comunità ungherese in Ucraina hanno criticato le pubblicazioni propagandistiche apparse sui media ungheresi. Hanno affermato che lo scopo del diffondere tali false informazioni è “mettere gli ungheresi e gli ucraini della Transcarpazia l’uno contro l’altro”. Le stesse pubblicazioni sui media ungheresi si basano su dichiarazioni di fonti anonime, la cui autenticità non può essere verificata.
I media russi, citando articoli dei media ungheresi, stanno diffondendo l’informazione che le autorità ucraine trovato il modo risolvere la “questione ungherese” nella Transcarpazia: una mobilitazione di massa dell’etnia ungherese starebbe stata avviata nella regione. Sarebbero stati inviati nei punti più caldi del fronte, vicino a Soledar e Bakhmut. Inoltre, la pubblicazione ungherese Metropol, seguita dai media propagandistici russi e dai canali Telegram, ha pubblicato del materiale secondo cui “centinaia di corpi di soldati ucraini sono conservati in camion refrigerati a poche centinaia di metri dal confine ungherese”. Si tratterebbe prevalentemente di uomini di etnia ungherese che hanno prestato servizio nella 128a Brigata d’assalto di montagna Transcarpazia, presumibilmente “distrutta vicino a Soledar”.
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Il 26 gennaio, il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjártó ha dichiarato che “Gli ungheresi stanno morendo in questa guerra fianco a fianco con gli ucraini, perché anche gli ungheresi che vivono in Transcarpazia vengono arruolati nell’esercito ucraino… Negli ultimi giorni abbiamo visto dei filmati che dimostrano quanto questo avvenga in modo brutale”. Questa dichiarazione è stata ripresa anche dai media russi per diffondere la notizia di una “mobilitazione forzata dell’etnia ungherese” che si starebbe svolgendo nella regione ucraina della Transcarpazia, poiché che “la 128a Brigata d’assalto di montagna ha subito pesanti perdite nei pressi di Soledar”.
In realtà, le accuse all’Ucraina di una presunta mobilitazione su base etnica sono del tutto infondate. La fonte di queste informazioni è un articolo della rivista ungherese Pesti Srácok. Nel suo reportage dalla Transcarpazia, la giornalista Angela Füssi fa riferimento alle affermazioni, rilasciate in forma anonima, dagli ungheresi residenti nella regione ucraina e secondo le quali a essere mobilitati sarebbero soprattutto i membri della locale comunità ungherese. Tuttavia, la notizia non cita fonti che possano confermare questa versione dei fatti.
Anzitutto, gli ungheresi, come i rappresentanti delle altre minoranze etniche che vivono sul territorio ucraino, sono cittadini ucraini. Secondo la legge ucraina sulla “Coscrizione e servizio militare”, la difesa della patria, dell’indipendenza e dell’integrità territoriale dell’Ucraina è un dovere costituzionale che si applica a tutti i cittadini ucraini indipendentemente dalla loro etnia.
Gli stessi rappresentanti della comunità ungherese d’Ucraina hanno criticato queste pubblicazioni sui media ungheresi e la propaganda di alcuni politici ungheresi. Il 30 gennaio, il capo della comunità ungherese della regione di Kiev, Tibor Tompa, ha dichiarato in onda sul canale televisivo 5 Kанала che oltre 400 ucraini ungheresi – cittadini e patrioti dell’Ucraina – stanno attualmente difendendo il Paese dall’aggressione russa. Si sa anche che 12 ucraini ungheresi sono morti in guerra. Tibor Tomka ha affermato che i media filo-ungheresi (Viktor Orban è il primo ministro ungherese – ndr), diffondendo narrazioni in linea con la propaganda del Cremlino, stanno cercando di minare le relazioni ucraino-ungheresi.
Gli ucraini di etnia ungherese della Transcarpazia hanno reagito criticando le pubblicazioni propagandistiche dei media ungheresi e russi. Il 26 gennaio, i rappresentanti della comunità ungherese nella regione, durante una riunione dell’Amministrazione militare regionale della Transcarpazia, hanno dichiarato che “non accettano e non permetteranno l’uso degli ucraini ungheresi come oggetto di manipolazione e propaganda ostile”. “Pertanto, i rappresentanti della comunità ungherese della Transcarpazia oggi intendono inviare un messaggio chiaro: c’è il massimo sostegno, la completa assistenza e comprensione da parte delle autorità esecutive statali e locali”, afferma la dichiarazione.
Sulla sua pagina Facebook, un professore all’Università nazionale di Uzhgorod, ucraino ungherese deputato del Consiglio regionale della Transcarpazia e attualmente membro delle forze armate dell’Ucraina, Fedor Shandor, ha scritto che lo scopo del diffondere false informazioni sugli ungheresi della Transcarpazia è “mettere gli ungheresi e gli ucraini della Transcarpazia gli uni contro gli altri”.
“Gli ungheresi della Transcarpazia sono cittadini rispettabili dell’Ucraina. Migliaia di Transcarpazi di tutte le nazionalità (compresi gli ungheresi) hanno imbracciato le armi e sono andati a combattere, perché non vogliamo che gli invasori russi vengano in Transcarpazia e uccidano i nostri cari. Ricordiamo tutti com’è stato lo scorso secolo, ricordiamo tutti il “piccolo lavoro” (lavoro forzato degli ungheresi in URSS nel periodo successivo alla Seconda guerra mondiale. Conosciuto in Ungheria come “Málenykij robot” – ndr) e i campi di concentramento per ungheresi organizzati dai russi. Ora al fronte, gli ungheresi della Transcarpazia stanno difendendo la loro terra e le loro famiglie dagli invasori russi. Siamo grati ai nostri amici ungheresi che ci stanno supportando in questo momento”, afferma la pubblicazione.
In precedenza, Andrei Akimov, capo del servizio stampa del centro di reclutamento regionale della Transcarpazia, ha affermato che la Transcarpazia “è lontana dall’essere una delle prime regioni per numero di mobilitati”.
Quanto alla pubblicazione del giornale ungherese Metropol sulle presunte “centinaia di corpi dei militari ucraini” in camion refrigerati vicino al confine ungherese, anche questa relazione solleva seri dubbi. Innanzitutto, la fonte di queste informazioni, come nei casi precedenti, è una persona anonima (“Metropol ha ottenuto informazioni scioccanti”, scrive enfaticamente la pubblicazione). La pubblicazione illustra anche la foto di uno dei presunti frigoriferi con i corpi in sacchi bianchi. Tuttavia, si è scoperto che la foto era tratta da un servizio del canale televisivo Al Jazeera, che mostrava un camion refrigerato contenente i corpi di soldati russi morti in Ucraina.
Inoltre, la pubblicazione Metropol ha affermato che la foto ritrae i corpi dei militari della 128a Brigata d’assalto di montagna Zakarpattia “sconfitta nei pressi di Soledar”. Le informazioni sulla “sconfitta” di questa Brigata sono state diffuse il giorno prima dai cosiddetti canali Z di Telegram. Secondo l’analista militare Tom Cooper, alla vigilia dell’offensiva russa c’è stato un avvicendamento: la 128ª Brigata è stata sostituita da unità separate della 46ª Brigata d’assalto aviotrasportata. È stato questo avvicendamento che la propaganda russa ha passato al suo pubblico come la “sconfitta” della Brigata ucraina a Soledar.
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Il Centro per la lotta alla disinformazione del Consiglio di sicurezza nazionale ucraino, ha dichiarato che nessuno di questi rapporti è veritiero. “Tutti i messaggi diffusi dai media ungheresi sono ampiamente replicati dai media russi e mirano esclusivamente a fomentare l’odio interetnico tra gli ucraini e gli ungheresi della Transcarpazia”, si legge nella dichiarazione.
StopFake ha già precedentemente smentito la disinformazione secondo cui Romania, Ungheria e Polonia avrebbero intenzione di spartirsi il territorio dell’Ucraina.