I media russi, in particolare Украина.ру, KremlinPressNewInform, così come le agenzie di stampa pro-russe “Kharkiv” e “Іnformbyuro” hanno alterato la dichiarazione del Primo Ministro dei Paesi Bassi Mark Rutte, pubblicando le notizie dal titolo:”Il Premier dei Paesi Bassi a causa del referendum sull’Ucraina ora vuole annullare l’istituto del referendum”, “Il Primo Ministro olandese: sono contro i referendum!”, “Il Primo ministro olandese è contro i referendum” ecc.

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Così, la pubblicazione online Ukraina.ru cita Mark Rutte: “Io sono completamente contro i referendum. E io sono assolutamente, assolutamente, assolutamente contro i referendum sugli accordi multilaterali, perché non ha senso, come abbiamo visto nel referendum nei Paesi Bassi”. I media lo hanno interpretato come un “discorso contro le conquiste della democrazia europea”, al quale, secondo il titolo dell’articolo sul portale Ukraina.ru, il primo ministro dei Paesi Bassi [ stato spinto dall’Ucraina.

Ma in realtà, il primo ministro dei Paesi Bassi Mark Rutte intendeva qualcosa di completamente diverso.

Mark Rutte ha espresso il suo atteggiamento verso i referendum sugli accordi multilaterali nel corso della riunione dei parlamentari di UE ad Aia. In Youtube è possibile trovare una parte del suo discorso:

Il Primo Ministro olandese parla soltanto dei referendum sugli accordi multilaterali: “I singoli paesi non possono decidere per tutta l’Europa» («You cannot decide as a country for the whole of Europe»). Rutte intende che i risultati del referendum nei Paesi Bassi, che sono di natura consultiva, potrebbero influenzare la politica dell’UE nel suo insieme, perché gli altri 28 Stati membri dell’UE hanno ratificato l’accordo con l’Ucraina. Lui dichiara che il referendum riguardante l’associazione dell’Ucraina con l’Unione europea, come esempio di un referendum su accordi multilaterali, ha portato a risultati disastrosi («led to disastrous results»).

Così, il primo ministro olandese Mark Rutte non ha parlato della soppressione di tutti i referendum. In questa dichiarazione ha parlato solo dei referendum sugli accordi multilaterali, così come il loro risultato, anche se è una raccomandazione, può influenzare la politica, che è supportata dalla maggior parte degli Stati membri dell’UE.