Il Ministero della Salute ucraino verifica quotidianamente gli indicatori dell’acqua nei bacini idrici delle regioni di Kherson, Odessa e Mykolaiv, e al momento la situazione epidemica è sotto controllo: non è stato rilevato alcun focolaio di malattie infettive nei territori colpiti dall’esplosione della centrale idroelettrica di Kakhovka causata dai russi. Il racconto sui “biolaboratori americani” non è dimostrato da nessun esperto di nessun Paese, né dalle organizzazioni internazionali che si occupano della proliferazione di armi di distruzione di massa.

L’agitprop russo sta diffondendo un’altra serie di teorie del complotto secondo cui la presunta comparsa degli agenti patogeni del colera “potrebbe essere legata ai biolaboratori americani”. Questa dichiarazione è stata fatta da Irina Yarovaya, vicepresidente della Duma di Stato russa. 

“Nel corso delle indagini abbiamo chiaramente avuto conferma dell’’attrazione del Pentagono per il colera, la tularemia, la sua affinità con l’introduzione occulta e deliberata di focolai nelle aree di presunta insorgenza naturale. Il laboratorio di Odessa è stato allestito dagli Stati Uniti con gravi violazioni della sicurezza. Questo è confermato da testimonianze. Da esso (il laboratorio – ndr) ci si può aspettare di tutto nel peggior contesto di sicurezza possibile”, ha detto Yarovaya.

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La narrazione sui biolaboratori statunitensi è una delle più sfruttate dalla propaganda russa. È anche una delle giustificazioni russe per la guerra criminale contro l’Ucraina. Non ci sono laboratori statunitensi di armi biologiche sul territorio ucraino. Al contrario, dal 2005 il Ministero della Salute ucraino e il Dipartimento della Difesa statunitense hanno firmato un accordo di cooperazione per prevenire la diffusione di tecnologie, agenti patogeni e conoscenze che potrebbero essere utilizzate per lo sviluppo di armi biologiche. Un programma di cooperazione simile era in atto anche in Russia, ma è stato interrotto nel 2014, dopo l’annessione della Crimea. 

È stata la Russia a mettere in pericolo la salute della popolazione ucraina con l’attacco terroristico alla centrale idroelettrica di Kakhovka, la cui distruzione ha rappresentato un vero e proprio disastro ambientale con gravi conseguenze umanitarie ed economiche per il Paese. A causa dell’esplosione dell’impianto idroelettrico, l’accesso all’acqua potabile in molte città e villaggi è stato drasticamente ridotto: circa 700 mila persone sono rimaste senza acqua. L’uso di acqua proveniente dai bacini aperti è stato limitato, poiché tutta l’acqua al di sotto della centrale idroelettrica di Kakhovka è contaminata a causa dell’inondazione di allevamenti di bestiame, cimiteri, depositi di prodotti chimici per l’agricoltura, ecc.

Il Ministero della Salute ucraino invita ad astenersi dall’uso e consumo di acqua non trattata proveniente dal Dnieper e da altri bacini idrici nelle regioni di Kherson, Mykolaiv, Zaporizhzhya, Dnipropetrovsk e Odessa colpite dall’attacco terroristico alla centrale idroelettrica di Kakhovka. Colera e botulismo possono infatti insorgere a causa dell’accesso limitato all’acqua potabile, per cui è necessario attenersi ad alcune regole di sicurezza che sono diramate dal Ministero: ad esempio, consumare solo acqua in bottiglia o importata, lavarsi le mani con sapone e usare solo acqua purificata per cucinare e per le necessità domestiche, ecc.

Attualmente, circa il 30% dei campioni d’acqua prelevati dai bacini idrici di  superficie e dalle aree pubbliche non soddisfa i requisiti di sicurezza (185 campioni su 579 non sono conformi). Il livello pericolo più elevato si rileva ora nella regione di Odessa, dove è stato registrato il superamento più significativo e persistente delle soglie chimico-sanitarie, microbiologiche e tossicologiche. Il Ministero della Salute ha dichiarato che circa 97 squadre di pronto intervento sono state formate nelle regioni colpite per far fronte a possibili minacce biologiche, chimiche e radiologiche.

Il 13 giugno il Ministero ha dichiarato che in Ucraina non sono stati registrati casi confermati o sospetti di colera. Il Paese sta inoltre verificando lo stato di prontezza dei laboratori e centri di igiene che dovranno agire tempestivamente in caso di aumento delle infezioni intestinali, consegnando kit di diagnosi e trattamento del colera forniti dall’OMS e dai partner internazionali. 

StopFake ha già smentito i fake secondo cui gli Stati Uniti avrebbero confermato l’esistenza di “biolaboratori segreti” in Ucraina e un “biolaboratorio della NATO” sarebbe stato trovato a Mariupol.