La pubblicazione Nezavisimaya Gazeta il 19 maggio ha pubblicato un articolo circa le richieste della Mejlis dei Tatari relativamente allo stato della Crimea da inserire nella nuova Costituzione ucraina.
Nezavisimaya Gazeta scrive nel titolo, che i “Tatari di Crimea chiedono di cambiare il nome alla penisola”.
Questa è un’affermazione completamente falsa. In realtà si tratta solo di cambiare la natura dell’autonomia della Crimea, e non di rinominare la penisola.
Il testo del materiale parla della richiesta dei tatari di Crimea, proprio contraria al titolo “Majlis si è rivolto al governo ucraino con una proposta di fissare nella Costituzione lo stato di Crimea come la Repubblica Autonoma Crimeo-Tartara. Il punto è che Kiev e Majlis non riconoscono la penisola come Russia, ma la considerano come “un territorio temporaneamente occupato”.
Sottolineiamo che tale richiesta e’ stata fatta in precedenza dal capo del Majlis e deputato del partito di Petro Poroshenko (BPP) Refat Chubarov. Egli ha riferito che il Presidente doveva dare incarico alla Commissione costituzionale di creare il gruppo lavorativo che preparerà le modifiche alla sezione 10 della Costituzione Ucraina. La sezione si chiama “Repubblica Autonoma di Crimea”.
Nella sua dichiarazione sul sito BPP, ha sottolineato che “in questa sezione dovrebbe essere scritto molto chiaramente che l’autonomia di Crimea è formata sulla base del diritto all’autodetrminazione del popolo Tataro di Crimea come parte dello Stato ucraino”.
Questa richiesta dei tartari di Crimea e’ stata sostenuta da Petr Poroshenko il 18 maggio sottolineando la necessità di introdurre delle modifiche alla Costituzione per quanto riguarda il diritto del popolo all’autodeterminazione come parte dell’Ucraina.
Nelle richieste di Mejlis così come nel discorso di Petr Poroshenko non si pensava affato alla modifica del nome Crimeo-tatara.