Un nuovo tentativo di screditare il Presidente ucraino Petro poroshenko è stato messo in atto dai media russi.
Il giorno 14 aprile il media Sputnik nella sua pagina in italiano ha pubblicato un esteso articolo relativo alla volontà del Presidente di creare “una regione autonoma di tartari di Crimea” per i turchi mescheti.
Tale Fake è già stato svelato da StopFake nei giorni precedenti e si è dimostrato come siano stati creati dei documenti falsi per supportare tale tesi.
Ma l’offensiva mediatica contro il Presidente ucraino non si è fermata qui ed il giorno 13 aprile è stata pubblicata una intervista Telefonica che Poroshenko avrebbe tenuto con lo staff del New York Times relativamente alla sua implicazione nei Panama Papers.
Il Presidente nella conversazione dice di non voler lasciare i suoi soldi in Ucraina in quanto non sarebbe un Paese sicuro. Nella registrazione il Presidente ammette di avere 500 milioni di dollari nella societa’ offshore.
Lo staff del New York Times e’ stato contattato da un tale Serghey che si sarebbe presentato come un funzionario dei servizi ucraini incaricato di inscenare l’intervista falsa per poi screditare il New York Times.
Il Fake e’ stato svelato dal giornale La Stampa sul quale scrive Anna Zafesova, la piu’ importante Russian Watcher presente in Italia.
Nell’articolo vengono descritti i fatti che hanno insospettito i giornalisti del NYT, l’Ambasciata Ucraina non si e’ attivata per l’organizzazione, l’email dell’ufficio stampa della presidenza ucraina è una gmail,al momento del collegamento si scopre che Poroshenko parla in russo e le sue parole vengono tradotte da un interprete in inglese, nonostante si sappia che il leader ucraino parli un buon inglese, la firma in calce è copiata da quella che si trova in Google.
Sempre La Stampa riporta che “La pista russa per ora però ha condotto soltanto a Lexus e Vovan, i due prankster resi famosi dalla tv russa. La coppia, al secolo Alexey Stoliarov e Vladimir Krasnov, ha già fatto cadere nei suoi tranelli politici e star di grosso calibro, salendo alla ribalta internazionale con la memorabile telefonata a Elton John, nel settembre 2015. ”
In quella occasione venne utilizzato lo stesso trucco di “Poroshenko”, con Alexey che parlava in inglese fingendosi il portavoce di Putin, e Vladimir che si spacciava per il presidente russo.