Avevamo ripreso un’intervista a Massimiliano Di Pasquale effettuata all’Ukraine Crisis Media Center nel 2016 nella quale presentava il suo progetto di Abbecedario Ucraino. Ora a distanza di due anni abbiamo avuto l’opportunità di leggere l’ultima fatica di uno scrittore che si annovera senza dubbio come uno dei maggiori conoscitori dell’Ucraina in Italia.
Il libro è scritto molto bene, la lettura risulta semplice ed anche i passaggi più complicati legati alla geopolitica sono facilmente comprensibili. E’ una visione dell’Ucraina a 360 gradi su argomenti e personaggi che solo apparentemente in qualche occasione possono sembrare slegati tra loro, ma che in realtà concorrono al complicato puzzle ucraino.
Ci è sembrato di particolare interesse il capitolo dedicato a Viktor Yushenko, l’ex Presidente ucraino conosciuto in occidente per la “Rivoluzione Arancione” e per essere sopravvissuto ad un tentativo di avvelenamento con la diossina da parte di persone legate al Cremlino. E’ una storia nella storia, dove Massimiliano riesce a raccontare l’aspetto umano dell’ex Presidente con grande eleganza e maestria. Il capitolo su Yulia Tymoshenko certamente desterà qualche supplemento di commento / critica, ma come giustamente scrive Massimiliano Di Pasquale, l’ex Primo Ministro poi incarcerato da Yanulovich è uno di quei personaggi che sa essere anche estremamente divisivo. Questo capitolo collegato a quello di Yushenko contengono delle rivelazioni inedite sulla figura dell’ex “pasionaria ucraina”.
Essendo che siamo StopFake e non facciamo sconti a nessuno, siamo andati a cercare il pelo nell’uovo in questa pubblicazione e l’abbiamo trovato quando viene descritta proprio la serata in cui Yulia Timoshenko appena rilasciata dalla prigione ove era detenuta, si reca in piazza Maidan per parlare sul palco. In realtà quella sera i manifestanti non volevano farla entrare nella piazza. Arrivò passando dalla barricata di via Mikhailovskaya, era seduta su una sedia a rotelle con una coperta che le copriva le gambe (ma sotto si intravedevano le scarpe con il tacco), nonostante le urla di disapprovazione dei manifestanti una veloce trattativa tra il suo staff e la somoborona della piazza, le fu permesso di salire sul palco per un breve discorso. Non infiammò la piazza, anzi molti in quel momento pensarono che Yulia aveva esaurito il suo appeal politico. Ricevette pochi applausi e diversi fischi.
Il capitolo sulla Crimea espone in modo esemplare e su base storica il perché la retorica russa secondo la quale la “Crimea è da sempre russa” sia nulla di più di una delle tante fakenews che circolano nel mainstream e a cui gli italiani sembrano essersi particolarmente affezionati.
Ma è tutto il libro a risultare molto interessante nel suo insieme e si legge veramente bene.
L’autore ha annunciato che il prossimo anno uscirà il secondo volume con la medesima impostazione e nuovi personaggi. Consigliamo la lettura a tutti coloro che già avendo una buona conoscenza dell’Ucraina vogliano approfondire alcuni argomenti, ma lo consigliamo anche a chi per la prima volta si avvicina al più grande paese europeo, un paese per dirla alla Massimiliano di “Terra di confine“, con la voglia di conoscerne la sua cultura ed il suo passato per comprenderne il presente.
Mauro Voerzio