All’indomani degli arresti e delle perquisizioni della galassia neonazista e neofascista italiana relativamente alle loro attività terroristiche nell’est dell’Ucraina, alcuni tentano di utilizzare la questione anche a fini politici interni.
Sarebbe un grave errore pensare che l’appoggio italiano alle milizie terroristiche del Donbas provengano solo da un’area specifica. Nelle carte processuali emerge chiaramente che esistono due mondi, quello dell’estrema destra e una parte di quello di sinistra che hanno un obiettivo comune, l’anti atlantismo, l’anti europeismo e l’appoggio fideistico alla figura di Putin.
Per i neofascisti Putin è il nuovo Duce, dalle intercettazioni emerge che i “combattenti” rispondono e si salutano al telefono con un “Heil Hitler“, ma emergono anche personaggi legati alla sinistra radicale che invece vedono in Putin l’erede di Stalin, colui che ricostruirà il Comunismo europeo.
A riprova di questo basta leggere il sito di Rifondazione Comunista che ancora definisce il governo di Kyiv “Filo nazista”
Il punto di contatto tra questi due mondi è rappresentato in parte dall’associazione Millenium, un movimento italiano di rossobruni molto legati ad Aleksandr Dugin. Tali personaggi hanno contatti con tutti e due i mondi e cercano di creare un punto di sintesi, un terreno comune sul quale operare. Gnerre, che dalle carte sembrerebbe uno dei punti di contatto di questi mondi, era stato ricevuto nel 2014 dall’autoproclamato “Governatore del Donbas” (nella foto di copertina), Pavel Gubarev, leader del movimento neonazista “Unità Nazionale Russa“
Poi c’è tutta la galassia del nuovo governo in parte rappresentata dall’Associazione Lombardia Russia che collabora con il giornalista Vittorio Nicola Rangeloni, persona molto conosciuta in Donbas essendo la voce italiana delle milizie irregolari del Donbas. Lo stesso Rangeloni in un vido a caldo lascia trapelare la sua insoddisfazione e sostiene che questa azione della Procura di Genova è volta a fermare l’azione dell’attuale Governo Italiano.
Rangeloni dice che non si comprende bene di cosa si tratti e di quale legami ci sarebbero con la Russia, questo perché probabilmente non ha ancora letto le carte processuali.
E’ probabile che siamo solo all’inizio perché il fascicolo è veramente corposo e dalle tantissime intercettazioni telefoniche ergerebbero legami e connessioni che sicuramente porteranno ad ulteriori sviluppi nelle prossime settimane. E’ anche probabile che le persone arrestate collaboreranno con gli inquirenti fornendo ulteriori spunti. Va infatti ricordato che sono mercenari e per natura i mercenari non sono fedeli a nessuno ma rendono i loro servigi a chi offre di più.
In definitiva sarebbe un grave errore pensare che vi siano solo le organizzazioni neofasciste dietro le milizie terroristiche del Donbas. Vi sono un po’ tutte quelle forze politiche che hanno sempre fatto della violenza il loro modus operandi più elementi interessati a che la situazione dell’Italia degeneri ulteriormente per favorire il caos urbano che magari porti poi alla proclamazione di “Leggi Speciali” che limitino le libertà individuali con la scusa di fronteggiare una situazione di emergenza.
In tempi non sospetti molti analisti hanno sostenuto che il Donbas in realtà interessi alla Russia in quanto un grande campo di addestramento per cellule dormienti europee. E’ questo quello che probabilmente più interessa agli inquirenti italiani, ricostruire l’organizzazione che sta addestrando terroristi all’estero che potrebbero poi avere un futuro ruolo anche in Italia.