Vladimir Putin ha sempre esibito con piacere – specialmente nelle circostanze in cui si è sentito sotto attacco – i rapporti politici amichevoli con diversi leader politici italiani, anche di estrazione diversa. Silvio Berlusconi, ovviamente. Ma anche Romano Prodi. In un’occasione recente lo ha fatto in una maniera particolarmente ostentata.
Le parole di Putin sull’Italia arrivavano un mese dopo l’audizione al Copasir dei due direttori italiani dei servizi segreti, Aisi e Aise; anche loro avevano negato l’ingerenza russa.
Ma Putin volle pronunciare anche una seconda frase: «Io ho ad esempio ottimi rapporti personali sia con Silvio Berlusconi che con Romano Prodi, che pure si confrontano nell’agone politico». Una sottolineatura molto evidente, che in Russia fu colta da diversi interlocutori. Per quale motivo menzionare esplicitamente Berlusconi e Prodi? Il Cavaliere ha sempre esibito la sua amicizia e un autentico canale preferenziale con Putin. Il Professore, con un profilo più discreto, non ha mai nascosto il suo lavoro geopolitico per il «multipolarismo», e mostrato qualche scetticismo sulle sanzioni (per esempio nel dicembre del 2016). Tuttavia il centrosinistra, e l’area del governo italiano, in questi ultimi due anni si sono trovati divisi, sulla Russia, tra chi voleva un atteggiamento più severo con Mosca sulla questione delle interferenze russe, e chi – nel solco della geopolitica realista di lunga tradizione italiana – non ha mai voluto sollevare o inasprire la questione.
L’ultimo incontro tra Prodi e Putin a novembre 2017, fu annunciato con enfasi dal portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov: «Oggi a Sochi è in programma una serie di riunioni di lavoro, di cui una con l’ex primo ministro italiano Romano Prodi, con cui esistono rapporti amichevoli di vecchia data».
Fonte : Jacopo Iacoboni