Il servizio è andato in onda la sera del 17 febbraio 2018 su RAI 2, servizio curato da Sceresini e Giroffo che in questi anni hanno prodotto molti documenti per “Gli Occhi della Guerra” (testata de Il Giornale della famiglia Berlusconi) che descrivono la guerra in Ucraina vista dalla parte russa. Già in passato StopFake si è occupato di confutare parte del materiale prodotto, ma ora la questione ci sembra differente. Tralasciando i numerosi errori riportati nel servizio (che comunque confuteremo) e la buona dose di propaganda pro russa, la domanda principale che si dovrebbe porre l’abbonato italiano alla RAI è il perchè venga spacciato a febbraio 2018 come una attuale testimonianza di quanto accade nell’est dell’Ucraina un servizio probabilmente girato tra il 2016 e inizio 2017.
Infatti durante tutto il servizio non vengono dati riferimenti temporali se non all’inizio dove si dice che la guerra dura da quattro anni, pertanto essendo iniziata nel 204 si fa credere che il servizio riporti la fotografia attuale.
Purtroppo anche questa volta mamma RAI ha fatto le pentole senza i coperchi in quanto ci sono diversi riferimenti che ci fanno comprendere che le interviste e molte delle immagini sono state invece girate tanto tempo fa, addirittura anni. Partiamo quindi nell’analisi temporale dei fatti.
Al minuto 14:50 viene intervistata una famiglia che lamenta il fatto che hanno difficoltà a Donetsk a rinnovare i passaporti ucraini. Va quindi fatto notare che da febbraio 2017 non vi sono più passaporti ucraini a Donetsk in quanto sono stati introdotti i passaporti della (farlocca) Repubblica di Donetsk. Pertanto questa intervista è stata fatta in un periodo precedente a febbraio 2017. Al minuto 16:00 l’intervistato dice “Spero che la DNR ci fornisca nuovi passaporti” confermando quindi che l’intervista è stata registrata prima del febbraio 2017 (ma spacciata come attuale).
Al minuto 17:39 viene intervistato Igor Moiseiev che dice “un anno fa avevo più di cento allievi” (si riferisce a prima della guerra quindi l’intervista probabilmente è del 2015 massimo 2016) Igor Moiseiev infatti nel 2017 combatteva già nei campionati internazionali per la Federazione Russa.
Al minuto 26:34 viene nuovamente riproposta l’intervista al mercenario italiano soprannominato “Spartaco”, tale intervista dovrebbe risalire al 2016
Al minuto 34:51 i giornalisti dicono “la postazione dove ci troviamo è stata scavata sotto un ponte della vecchia autostrada” Tale postazione era ai confini del Promzona di fronte a quella ucraina che è conosciuta come “Bastion”. Tale postazione “separatista” è stata persa a gennaio 2017, pertanto quelle immagini sono anteriori a quel periodo.
Sino a qui abbiamo prodotto le evidenze per cui questo servizio proposto dalla RAI come un reportage che descrive la situazione attuale in Ucraina, è in realtà un mix di vecchie immagini spacciate in malo modo.
Ovviamente all’interno del servizio vi sono tutte le keywords utilizzate dalla propaganda russa in Italia.
Al minuto 01:20 viene definita la guerra russo – ucraina come la “Prima guerra civile europea“. (Keyword : guerra civile)
Al minuto 01:40 i giornalisti parlano di “Ribelli filorussi finanziati da Mosca” (Keyword : ribelli)
Al minuto 02:42 “i cecchini hanno sparato con proiettili incendiari ” Non abbiamo mai visto un cecchino sparare proiettili incendiari, ne tantomeno sono mai stati utilizzati nel conflitto proiettili incendiari. SI tratta di una pura invenzione.
Al minuto 03:20 si vede un soldato con le insegne russe (ma non si tratta di ribelli ucraini ?)
Al minuto 03:35 si vede Givi (morto nel febbraio 2017) e dei soldati che inscenano una fuga sotto un finto attacco, pochi secondi dopo ricompaiono con delle telecamere in mano, mentre “Givi” da “eroe” sembra non avere paura dei proiettili.
Al minuto 06:10 dicono “di fronte a noi non c’è l’esercito regolare ma i battaglioni nazionalisti” (Keyword : battaglioni nazionalisti)
Al minuto 09:10 una delle cose che fa più ridere di tutto il servizio, i giornalisti (che sostengono di essere a Donetsk) dicono “a dieci minuti di macchina la gente va al mare” . Facciamo notare che il punto più vicino a Donestk con il mare dista 120 km… ma che auto hanno i nostri giornalisti ??
Al minuto 10:45 “noi non avevamo armi” Turisti russi e omini verdi nel 2014 occuparono le caserme della polizie assaltandole con armi automatiche
Al minuto 33:43 asseriscono che di fronte a loro ci sono Pravy Sektor, Azov e Dnipro. Si tratta di una affermazione falsa in quanto è vero che si cono alcuni elementi di Pravy Sektor ma rappresentano una piccolissima quantità del contingente militare. Azov e Dnirpo non stanno in quella zona.
Al minuto 39:30 i giornalisti che asseriscono di essere sulla linea del fonte dicono “adesso chiamiamo un taxi per far tornare a casa i nostri interpreti” possiamo assicurare che sulla linea del fronte difficilmente troverete un taxi..
Questa è l’informazione che fornisce la RAI con i soldi degli abbonati…