di Brian Whitmore, RFE/RL
Non abbiamo sentito molto parlare di Nuova Russia ultimamente. E un progetto del mondo russo di Vladimir Putin che ha abbandonato i titoli dei giornali, ma che con i recenti sviluppi potrebbe presto tornare in auge.
Due deputati della Duma, Konstantin Zatulin e Natalya Poklonskaya, hanno appena presentato una proposta di legge di concedere la cittadinanza russa a qualsiasi persona che parla la lingua russa e che ha vissuto nella ex Unione Sovietica.
E non è tutto.
Il disegno di legge propone inoltre la concessione della cittadinanza ai discendenti di lingua russa di chi ha vissuto nell’Impero russo.
In base a tale normativa, milioni di ucraini, bielorussi, georgiani, moldavi, e cittadini kazaki potrebbero improvvisamente beneficiare del passaporto russo. Nella stessa maniera anche numerosi cittadini dell’Unione europea, ad esempio nei paesi baltici, Finlandia e Polonia, potrebbero beneficiare di tale legge.
Ora, se questa cosa passa, sarebbe una chiara escalation nel percorso del Cremlino di ripristinare il suo dominio imperiale sui vecchi paesi satelliti, e come purtroppo sappiamo bene la “passaportizzazione” può facilmente evolversi in un pretesto per l’annessione. Se non si arriverà a questo si aprirebbe comunque un “portone” al Cremlino per attuare una ingerenza negli affari dei suoi vicini con il pretesto di proteggere i cittadini russi.
Ricordate, l’invasione russa della Georgia nel 2008, che ha portato in Abkhazia e Ossezia del Sud diventare de facto protettorati russi, è stata preceduta dal rilascio da parte del Cremlino di passaporti russi per gli abitanti di quei territori. Il Cremlino, a quanto pare, è in procinto di militarizzare i passaporti