L’apertura del “centro di rappresentanza” della DNR a Torino non è l’unico caso in Europa. Tale operazione propagandistica a giugno 2016 è stata messa in atto in Repubblica Ceca, Repubblica considerata a livello geopolitico un po’ come l’Italia e cioè ventre molle europeo dove la propaganda russa ha trovato terreno fertile tra la popolazione e i politici locali.
Nela Liskova si era autoproclamata Console Onorario di uno Stato che non esiste e la sua associazione viene definita una “società di giardinieri”, ovvero una società che ha lo scopo di “seminare”, accudire ed attendere che i frutti comincino a germogliare. Ha aperto il “Consolato” nella città di Ostrava.
Il Ministero degli Esteri della Repubblica Ceca, a differenza dell’Italia, ha subito preso le distanze dall’iniziativa emettendo un comunicato che non lasciava adito ad alcun dubbio. E’ stato lo stesso portavoce del Ministro a definire questo “Consolato” come una società di giardinieri.
Durante l’inaugurazione ci sono state diverse proteste provenienti in particolare dall’area del gruppo Anti Putin che si chiama “KAPUTIN”
La Liskova è la leader di una fazione in Repubblica Ceca che si chiama “Milizia Nazionale” (Nordni Domobrana) un gruppo che ha visto crescere i suoi consensi grazie al fenomeno dei profughi Siriani giunti in Europa grazie anche ai bombardamenti russi sulle città siriane. La Milizia Nazionale è al centro dell’attenzione in quanto organizza training su come sopravvivere nei boschi, addestramento all’uso delle armi e tecniche militari. Un appartenente alla Milizia ha dichiarato all’agenzia Nova “”Non so perché ci definiscono una milizia popolare. Noi ci vediamo più come una guardia nazionale, come in Svizzera, volta a garantire la sicurezza del nostro paese. Potremmo contribuire ad affrontare le emergenze nazionali come alluvioni, terremoti, scongiurare l’ondata di migranti in arrivo e, se necessario, prendere le armi per garantire l’integrità territoriale del nostro paese“, ha detto Obrtel. Secondo l’ufficiale riservista, nell’ultimo periodo le forze armate e di polizia della Repubblica Ceca sarebbero più occupate in alcuni teatri lontano dal paese, per esempio nelle esercitazioni ai confini occidentali con la Russia, piuttosto che a garantire la sicurezza nazionale”
Andando poi a leggere il “programma” di questo “Consolato” notiamo diverse assonanze con il centro di “Rappresentanza” di Torino. Innanzitutto la “difesa della famiglia naturale” contro la degenerazione della Gay Europa, poi una serie di fantomatici eventi culturali che dovrebbe organizzare il centro e di ancora più fantomatiche relazioni e opportunità di business in quella parte del Donbas occupato che per stessa ammissione di Maurizio Marrone è praticamente raso al suolo e non ha nessun tipo di economia.
Le analogie più preoccupanti sono il filo nero che lega tutte queste pseudo associazioni e la matrice ideologica omofobica e xenofoba che fa da base al reclutamento di milizie paramilitari nel mondo dell’estrema destra. La speranza è che le autorità italiane veglino strettamente sui contatti che questa associazione ha con i vari mercenari Italiani arruolati nella cosiddetta “Repubblica di Donetsk” e che attualmente combattono in quei territori o che hanno fatto ritorno in patria. Far finta che un problema non esista non equivale a risolvere quel problema.