I media russi e ucraini hanno diffuso il fake che i Gagauzi ( sono un gruppo etnico turcofono che vive in un’area della Moldavia, chiamata Gagauzia, e nelle zone a sud-ovest dell’Ucraina, nella regione di Budjak) hanno richiesto l’autonomia per il suo popolo nella regione di Odessa.
Così, il sito Lenta.ru ha riferito che “il gruppo di iniziativa dell’Unione di Gagauzi in Ucraina hanno fatto appello al Presidente del paese Petro Poroshenko con la proposta di creare un’autonomia territoriale nella regione di Odessa. La dichiarazione è stata pubblicata sulla pagina dell’associazione nella social “VKontakte“.
Tuttavia per Lenta.ru non era strano il fatto che fino al 15 luglio la pagina dell’associazione non esisteva, e il login della pagina coincide con il nome di Valeriy Matkovski – l’ex vice presidente dell’Amministrazione dello Stato regionale di Odessa.
Quindi questo nome (login) VKontakte è indicato inoltre sulla pagina di Facebook di Valeriy Matkovski, ma il motore di ricerca Yandex permette di vedere che fino al 14 giugno questa pagina non era quella dell’Unione di Gagauzi in Ucraina, ma la pagina del candidato sindaco di Odessa Matkovski.
Tutti i post circa i Gagauzi e il fatto di ridenominazione sono apparsi il 14-15 luglio e tutti gli iscritti alla pagina sono automaticamente passati dal gruppo del politico al nuovo gruppo “nazionale”.
Altri media hanno fatto riferimento ad un certo Vasiliy Tanasoglo che aveva postato un post simile circa l’autonomia. E l’hanno definito un rappresentante dell’Unione dei Gagauzi nel sud dell’Ucraina. Questo post del cosiddetto utente “Vasiliy Tanasoglo” con un nick molto strano «ananerbe3reix» provoca anche molte domande.
Fino al 14 luglio, in base alle informazioni che si sono salvate nella cache di Google, la pagina “dell’attivista gagauzo” Tanasoglo aveva il nome di Maxim Rudnev – l’utente della rete “VKontakte“, che era iscritto al gruppo Antimaydan e presumibilmente viveva a Dortmund. Come foto di profilo sulla sua pagina vi era una foto dell’attore hollywoodiano Clive Owen.
Rimarchiamo che i media russi continuano a citare i fake già svelati circa l’autonomia per i bulgari e i rumeni. Tutte le notizie false sono sui siti senza modifiche o cancellazioni.
Lo stesso fake è stato diffuso dai siti Ukraina.ru TASS.