Non si prevede alcun rischio di carestia nell’UE. La diminuzione nella produzione di cereali nei paesi europei non è affatto “catastrofica”, poiché è calata solo del 3,9% rispetto alla media. Il calo nella produzione di cereali è stato causato da condizioni meteorologiche sfavorevoli nella primavera e nell’estate del 2024 ed è avvenuto in tutto il mondo, incluso in Russia, dove la produzione di grano è diminuita del 10% rispetto alla scorsa stagione.
Sull’onda della conclusione della raccolta dei cereali, i media russi hanno iniziato a diffondere disinformazione su una “Europa affamata”. La propaganda ha affermato che quest’anno nei paesi europei si è registrato un “catastrofico” crollo nella raccolta di cereali, ovviamente a causa delle “sanzioni anti-russe”. I propagandisti concludono che – e i media russi diffondono poi queste manipolazioni – di fronte alla “fame in Europa” la Russia è ora diventata la “garante della sicurezza alimentare dell’UE”.
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La propaganda manipola i dati per distorcere la realtà. Quest’anno in tutto il mondo, compresa la stessa Russia, si è effettivamente osservata una diminuzione nella produttività dei cereali. Questo è dovuto a condizioni meteorologiche sfavorevoli avvenute all’inizio della semina e non alla politica sanzionatoria dell’Unione Europea, come afferma la propaganda russa. Una primavera e un’estate molto piovose hanno causato ritardi nella raccolta e hanno avuto un impatto negativo sulla crescita del grano nell’Europa occidentale, mentre l’Europa centrale e orientale hanno sofferto per la mancanza di umidità, il che ha influito anche sul rendimento delle colture di cereali.
Secondo i dati della Commissione Europea, pubblicati alla fine di settembre 2024, a causa delle condizioni meteorologiche sfavorevoli il volume totale di produzione di cereali nell’UE è previsto a 269,9 milioni di tonnellate. Questo è solo il 3,9% in meno rispetto alla media.
In Russia, secondo il rapporto di ottobre del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, la produzione di grano è diminuita di ben il 10% rispetto alla stagione precedente. La propaganda omette deliberatamente i dati relativi al grano russo, concentrandosi esclusivamente sul calo di produttività dei Paesi europei, sebbene anche la Russia abbia sofferto a causa delle condizioni climatiche di inizio anno.
Inoltre, la propaganda trascura intenzionalmente il fatto che tra i primi tre esportatori di grano al mondo non c’è solo la Russia. Anche l’Unione Europea e l’Ucraina sono tra i maggiori produttori ed esportatori di prodotti agricoli al mondo e svolgono un ruolo cruciale nella fornitura di semi oleosi e cereali al mercato globale.Precedentemente, StopFake ha verificato narrazioni simili della propaganda russa. Per saperne di più, leggete gli articoli Cospirazione anti-russa: le narrazioni della Russia sul grano ucraino e Manipolazione: Il grano ucraino viene esportato “in Occidente invece che nei Paesi africani bisognosi”.