L’informazione su un presunto pilota ucraino fuggitivo è falsa, poiché non ci sono conferme a riguardo. L’immagine presentata come prova è stata generata dall’intelligenza artificiale.

Alcuni media russi e utenti di internet diffondono la notizia che un pilota non identificato delle Forze armate ucraine sarebbe fuggito in Africa, innamorato di una ragazza del posto.

«Mentre molti militari delle forze armate ucraine abbandonano le loro posizioni per motivi economici o ideologici, un pilota ucraino è fuggito in Africa per amore di una donna locale», afferma la notizia.

La fonte di questa informazione è un canale Telegram filorusso chiamato “Ucrop’s Fresh”. Nella loro pubblicazione, questa storia è esposta in modo più dettagliato: un pilota ucraino avrebbe rubato un aereo e sarebbe volato in uno dei paesi africani, dove lo aspettava già la sua amata, con la quale aveva a lungo scambiato messaggi online.

Il canale ha pubblicato uno screenshot da una pagina Facebook chiamata “С Днем рождения” (Buon Compleanno) del 19 ottobre, sulla quale sarebbe stata pubblicata una fotografia di un uomo in uniforme militare accanto a una fidanzata di colore, con un aereo sullo sfondo. «Sono un pilota e ci siamo sposati oggi… Ci siamo fidanzati oggi, ma nessuno degli altri gruppi ci ha fatto gli auguri, perché mia moglie non è come tutte le altre, è di colore. Perciò ho deciso di vivere la mia vita e dimenticare le forze armate ucraine», si legge nella pubblicazione, che presumibilmente ha ottenuto oltre 12.000 “mi piace”.

Screenshot – t.me/dillfrash

Attualmente, sulla pagina Facebook “С Днем рождения” non c’è alcun post del 19 ottobre. Nei servizi di archiviazione web non è presente alcuna informazione su questa pagina. Tuttavia, il 22 ottobre sulla stessa pagina è apparso un’immagine identica con la stessa didascalia, ma senza menzione che “il militare ha lasciato le forze armate ucraine e ha deciso di vivere la propria vita”. Attualmente non è possibile verificare se esistesse un post del 19 ottobre e se realmente parlasse del militare che ha lasciato il servizio. Anche se un tale post esisteva, potrebbe essere stato modificato, fotografato e poi rimosso.

Tuttavia, l’immagine del militare con la sua fidanzata è stata generata tramite intelligenza artificiale (IA). Anche un’analisi superficiale mostra che non è autentica: l’uomo non indossa una divisa standardizzata da pilota, ma una tuta con un camuffamento inesistente. L’abbigliamento presenta anche cinghie MOLLE, che di solito vengono fissate esclusivamente all’equipaggiamento.

Le reti neurali, come Midjourney, Bing Image Creator, DALL-E o DeepAI, sono in grado di creare autonomamente contenuti completamente nuovi o trasformare quelli esistenti. Utilizzando strumenti come AI or Not e Sightengine, i giornalisti di StopFake hanno confermato le loro conclusioni: quest’immagine è stata generata da una rete neurale, molto probabilmente MidJourney.

Screenshot – sightengine.com

In rete si stanno diffondendo decine di post simili con immagini generate tramite intelligenza artificiale. Molti di essi affermano che nella foto è rappresentato un militare ucraino. Gli autori delle pubblicazioni invitano gli utenti a mettere “mi piace” e a condividere questi post sui social.

Collage – StopFake

Le pagine anonime su Facebook possono diffondere fotografie generate dall’intelligenza artificiale per diverse ragioni, tra cui l’aumento dell’interazione e della portata, la creazione di comunità false e la manipolazione delle emozioni degli utenti. Le pagine che pubblicano sistematicamente contenuti generati possono aumentare la loro visibilità sui social media. Successivamente, tali pagine possono cambiare direzione, nome e iniziare a essere utilizzate per diffondere disinformazione o promuovere prodotti commerciali.

In precedenza, StopFake ha analizzato contenuti simili con immagini di militari ucraini, generati da reti neurali, nell’articolo “Fotofake: ‘Avdiivka chiede preghiere’ – i militari ucraini pregano per la salvezza“. Questa analisi conferma che la diffusione di immagini false di militari può far parte di una strategia di disinformazione più ampia, mirata a manipolare l’opinione pubblica e creare narrazioni fuorvianti.