Vogliamo segnalare una importante iniziativa della Presidenza della Camera italiana contro le “bufale” e le fake news. Era stata la stessa Laura Boldrini ad annunciarlo a dicembre 2016 “ANTICIPO che sto per lanciare un appello ai cittadini italiani, a tutti quelli che vogliono dare una loro partecipazione contro la disinformazione e le notizie false per la tutela del loro diritto a essere informati correttamente“.
“Il tema delle bufale è fondamentale” sul fronte dell’odio via internet e sui social network. La presidente Boldrini lo ricordava dopo essere stata lei stessa al centro di diverse bufale e averne vissuto in prima persona le conseguenze.
Di questi giorni un costruttivo colloquio tra lo staff della Presidente e StopFake verso il quale i primi hanno dimostrato un certo interesse per la nostra incessante attività contro la disinformazione (nel nostro caso quella proveninete dalla propaganda russa). Sempre questa settimana il quotidiano La Repubblica ha pubblicato un’intervista a Olga Yurkova (una delle fondatrici del progetto StopFake, intervista che abbiamo pubblicato anche sulle nostre pagine), segno che vi è un maggior interesse sull’argomento FakeNews e che i nostri ripetuti appelli non sono caduti nel vuoto. Il pericolo è reale e come tale va affrontato, magari non solo con l’aiuto di debunker “volontari” ma con una organizzazione strutturata ed organizzata, quella struttura (mezzi tecnici e finanziari) di cui dispongono invece i seminatori di disinformazione.
Appello per il diritto
a una corretta informazione
Essere informati correttamente è un diritto. Essere disinformati è un pericolo.
Ho deciso di lanciare questo appello perché ritengo che il web sia un importante strumento di conoscenza e democrazia. Ma spesso anche luogo di operazioni spregiudicate, facilitate dalla tendenza delle persone a prediligere informazioni che confermino le proprie idee. In rete sono nati fenomeni nuovi, come le fabbriche di bufale a scopo commerciale o di propaganda politica e certo giornalismo “acchiappaclick”, più interessato a incrementare il numero dei lettori anziché a curare l’attendibilità delle fonti.
Le bufale creano confusione, seminano paure e odio e inquinano irrimediabilmente il dibattito.
Le bufale non sono innocue goliardate. Le bufale possono provocare danni reali alle persone,come si è visto anche nel caso dei vaccini pediatrici, delle terapie mediche improvvisate o delle truffe online.
Questo è il tempo della responsabilità. È necessario mobilitarsi, ciascuno di noi deve fare qualcosa per contrastare la disinformazione e contribuire a tutelare la libertà del web e la dignità di chi utilizza questo spazio che offre enormi opportunità culturali, relazionali ed economiche.
Non si tratta né di bavagli né di censure. Si tratta di reagire e affrontare un problema che ci riguarda tutti. Firmare questo appello significa fare la propria parte e dare il proprio contributo.Alcuni ambiti, poi, sono più esposti di altri e hanno una maggiore responsabilità: la scuola in primis, ma anche l’informazione, le imprese, i social network. A chi vi opera chiediamo uno sforzo aggiuntivo.
FIRMA PER DIRE NO ALLE BUFALE, SÌ ALLA CORRETTA INFORMAZIONE