Un tribunale della città ceca di Ostrava ha chiuso l’ufficio di rappresentanza dei separatisti russi della regione dell’Ucraina orientale di Donetsk perché ritenuto illegale. Lo ha dichiarato il 28 giugno l’Ambasciatore dell’Ucraina nella Repubblica Ceca Yevhen Perebyinis.
Il ministro degli esteri Ceco Lubomir Zaoralek ha espresso soddisfazione e appoggio alla decisione.
“Accolgo con favore la sentenza di un tribunale distrettuale di Ostrava di vietare il centro diplomatico della repubblica popolare di Donetsk“, ha scritto Zaoralek su Twitter.
Il capo dell’ufficio separatista, Nela Liskova, ha protestato contro la decisione del tribunale e ha affermato che l’ufficio è stato istituito per aiutare le “vittime della guerra” nell’Ucraina orientale, e per farei ottenere permessi e opportunità di lavoro per i rifugiati.
Il 1 ° settembre il ministero degli Esteri ucraino aveva inviato una nota di protesta all’ambasciata Ceca a Kiev dopo che era stata confermata la registrazione a Ostrava della cosiddetta missione DPR.
Lo stesso giorno, il ministero degli Esteri Ceco aveva dichiarato che avrebbe chiesto al tribunale locale di chiuderlo.
Il primo ministro Ceco Bohuslav Sobotka ha rassicurato la sua omologa ucraina, Volodymyr Hroysman, che i separatisti dell’Ucraina orientale non potranno avere uffici rappresentativi nella Repubblica Ceca.
Anche StopFake aveva segnalato che in tutta Europa solo Torino ed Ostrava avevano dato ospitalità ad una rappresentanza illegale le cui azioni sono sempre state molto border line. Ora Torino rimane l’unica città europea ad avere una rappresentanza diplomatica di una organizzazione considerata terrorista da più Parlamenti, un’anomalia tutta italiana se si considera che anche il Governo italiano interrogato sulla questione è sembrato non voler affrontare seriamente l’argomento per non scontentare o infastidire la Russia.